Thursday 2 October 2008

Notai: i concorsi, meccanismo che ruba i sogni

12 febbraio 2006 - Italians, Corriere della Sera Online

Grazie Beppe... mi sembra che ci dai dimostrazione di ascoltarci ed una flessibilità che la gerontocrazia dirigente sogna... anzi, purtroppo non la sogna neppure. Il tono delle tue lettere sui notai erano più difensive in passato. La tua di oggi 9 febbraio mi sembra bilanciata, mi fa riflettere e riconsiderare la classe. «Il loro nemico è il futuro». Per il bene della nazione speriamo che sappiano trasformarsi e tornare ad essere utili in uno scenario completamente diverso. Mio padre perse la possibilità reale di diventare Notaio quando per motivi familiari cominciò a lavorare pur non rinunciando alla preparazione. Ricordo con affetto la sua grafia piena di passione quando preparava i temi. Ricordo i suoi ritorni dai tre giorni di concorso, esausto e speranzoso. Ricordo una gioia che non arrivava mai. Al di la dell'onestà o meno, penso che i concorsi (non solo quello notarile) siano un meccanismo sbagliato che hanno rubato e rubano tante vite e sogni. I concorsi sono statisticamente ingiusti perché cercano di introdurre nella soggettività di giudizio una classificazione oggettiva su un numero troppo alto. In verità, è solo un comodo gioco con la vita delle persone. Concedo l'attenuante beneficio del dubbio e spero che sia solo un gioco involontario. Saluti cordiali da Londra.

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