Wednesday 25 September 2013

La morte termodinamica della politica...

Cos'è successo alla politica? Abbiamo una classe dirigente corrotta? Meccanismi inefficaci di selezione dei politici? Sono solo espressione del paese? È colpa della burocrazia?  Una costituzione vecchia?

Dai suoi albori, in democrazia si sono avvicendati "progressisti" e "conservatori". I primi a spingere verso una società più integrata e gli altri a contenere questo istinto da pericolosi eccessi. Mi sembrano atteggiamenti ambedue tenibili...ma si sa che i progressisti di oggi sono i conservatori di domani, i guardiani di quel che è stato ottenuto contro chi vuglia andare addirittura oltre.

Questo ruolo di bilanciamento reciproco è salutare ma a sentire Obama parlare di guerre ed il futuro leader del PD di un partito "cool", ci sembra che si sia davvero appiattito tutto. Ci sembra che PD e PDL (ora Forza Italia) siano due attori che prendono a turno il ruolo di protagonista e di spalla nella tragedia, spesso comica dell'ormai simbolico dibattito pubblico italiano.  Ad ascoltare invece Papa Francesco, si sente parlare dei mali del denaro, dell'apertura a un gay che cerca Dio, della necessità di rendere ai paesi sottosviluppati l'uso delle loro risorse per sollevarsi dalla loro povertà. No, non dico che sia un leader progressista, non potrebbe rientrare nel cerchio ormai puntiforme della politica.

È solo che la politica è diventata insufficiente ad alimentare l'evoluzione umana. A furia di girare la manovella, la differenza di potenziale tra destra e sinistra si è azzerata e questo può essere un bene se sappiamo riconoscerlo. Se sappiamo abbracciare la verità che il prossimo passo per l'umanità ha i connotati del risveglio spirituale piuttosto che la battaglia per un insieme di valori. Ed ogni religione può esserne veicolo inclusa la scienza e l'ateismo (ambedue strutture altamente dogmatiche) ma attraverso la loro demistificazione e la possibilità di dimenticare tutto ciò che abbiamo imparato.  Perché cio' che abbiamo imparato fin qui', ha fatto il suo corso.

Non è nichilismo, non è un invito ad una societa' subculturale. È pienezza della vita e conoscenza, è amore di te stesso per poter amare il prossimo nell'unica maniera che abbia un senso. Senza la sovrastruttura del profitto e la logica dell'interesse. Senza l'ethos della competizione che non sia quella con se stessi a migliorarci nella nostra unicità.

E la politica? La politica non servirebbe più, basterebbe l'amministrazione. L'implementazione di ciò che il popolo desidera.  Non gli abili oratori in grado di spiegare alla gente che cosa stanno cercando di fare. Ma abili esecutori di quel poco di cui, di volta in volta, la gente ha bisogno per se è per il futuro dei nostri figli.