Saturday 25 July 2009

Ci prendono in giro...

Vi faccio una domanda. Perche’ cosi tanti italiani all’estero sono irritati dai commenti di colleghi o amici di altra nazionalita’ che irridono certe nostre etichette e le vicende Burlesconiane (e non) di casa nostra? Io sono all’estero da 13 anni abbondanti e non me ne sono mai offeso. Non c’e’ bisogno di disprezzare la Patria e gli italiani in Patria, basta prendere un commento giocoso per quel che e’ e riderci sopra. Tanto se a lavoro arrivo puntuale e sono piu’ efficiente di un tedesco, si vede comunque e viene riconosciuto (dicesi meritocrazia...). Prendersela significa solo rafforzare lo sfotto’ e probabilmente sentirsi punti sul vivo quando qualche caratteristica oggetto di gioco realmente ci riguarda...nessuno e’ perfetto, no?
Un fatto pero’ e’ vero, una volta questi stereotipi erano esportati da emigranti avventurieri (con tutto il rispetto per tanti lavoratori onesti). Ora chi emigra e’ una buona fetta della “crema” di non raccomandati. Quelli che restano sono dei semi-eroi che ammiro ogni volta che torno e che purtroppo non realizzano che una frazione del loro potenziale: vorrei si stabilisse un dialogo.
Dunque, la caricatura del nostro paese non la esportiamo ma la coltiviamo in vivo sul territorio nazionale. Solo che il mondo e’ globale ed i panni sporchi sono gia’ in strada. Non e’ una situazione disperata, ma quasi.

Thursday 23 July 2009

La destra in Italia

Mi sembra di vedere un rischio serio nella destra. Non posso credere che alcuni liberisti e coltivatori di una destra sana (per quanto criticabile da altre posizioni) non si rendano conto dello sfacelo Berlusconi. Mi riferisco a quelli che seguirebbero la scia di Montanelli, coloro che credono un po’ di piu’ nell’iniziativa privata che nelle garanzie dello stato e che da quest’angolo sostengono al pari di altri “l’uguaglianza di tutti i cittadini”. E’ infatti questo principio sul quale destra e sinistra si stringono sulla base della Costituzione che Silvio Berlusconi intende dissentire. Il rischio per costoro e’ che si stiano adagiando su un comodo alibi: “Berlusconi c’e’ ed e’ meglio che ci tenga al governo fin quando andra’ via piuttosto che testimoniare la vittoria del centrosinistra. Poi saremo una destra di cui essere veramente fieri!” Lo stesso Fini che all’epoca della proclamazione del nuovo partito di Berlusconi giuro’ solennemente che non avrebbe mai aderito, ha subito la leadership di Berlusconi in cambio di una carica istituzionale ed uno scenario che lo vedra’ catartizzato del suo passato nel MSI e libero dalla presenza del grande Silvio per diventare lui un giorno il leader della destra italiana. Il problema e’ che nel frattempo si coltiva una classe dirigente sempre meno adeguata. Vedranno il successo di una sinistra che senza bisogno di riformarsi come dovrebbe, andra’ al governo dopo la stagione di Berlusconi. Si dice a Napoli: “cornuti e mazziati”...i cittdini italiani, s’intende.

Monday 6 July 2009

Il Times e villa Certosa

Il Times annuncia nuove foto di villa Certosa. Poco da dire, uno potrebbe prendersela con gli inglesi perche’ ci vogliono screditare. Ma secondo voi nel momento in cui i destini dei paesi piu’ “civilizzati” si legano a doppio filo attraverso manifestazioni varie della globalizzazione quali il G8 o l’UE; quando ciascun paese (tranne il nostro) richiede una credibilita’ etica e morale dei suoi politici espellendoli al primo sospetto, come e’ possibile che gli altri (inglesi, tedeschi, giapponesi...) acettino che una figura come Silvio Berlusconi abbia influenza su cio’ che viene deciso anche per loro? Siamo ridotti cosi’. E’ la stampa estera a fare il lavoro di quella italiana perche’ adesso e’ importante anche per loro e perche’ la nostra stampa quando non e’ connivente e’ imbavagliata. Per ora le influenze reciproche tra paesi sono (solo alla percezione dell’uomo della strada) lievi e per questo si sopravvive ma se continua cosi’, saremo presto ridotti ad una “holiday resort” nella migliore delle ipotesi. Altri diranno che l’errore e’ l’esistenza dei G8 o dell’EU, forse in fondo hanno ragione ma dovrebbero capire che quelle sono mutazioni della genetica politica che sono tutt’altro pche promosse dall’astio, dalla protesta e da un certo desiderio di vendetta contro la classe dirigente che proiettano nella loro denuncia. L’allarme e’ il seguente: rischiamo di diventare un paese banale passando per il ridicolo a meno che cominciamo a creare e coltivare meccanismi piu’ sani di espressione della nostra classe dirigente.