Thursday 23 July 2009

La destra in Italia

Mi sembra di vedere un rischio serio nella destra. Non posso credere che alcuni liberisti e coltivatori di una destra sana (per quanto criticabile da altre posizioni) non si rendano conto dello sfacelo Berlusconi. Mi riferisco a quelli che seguirebbero la scia di Montanelli, coloro che credono un po’ di piu’ nell’iniziativa privata che nelle garanzie dello stato e che da quest’angolo sostengono al pari di altri “l’uguaglianza di tutti i cittadini”. E’ infatti questo principio sul quale destra e sinistra si stringono sulla base della Costituzione che Silvio Berlusconi intende dissentire. Il rischio per costoro e’ che si stiano adagiando su un comodo alibi: “Berlusconi c’e’ ed e’ meglio che ci tenga al governo fin quando andra’ via piuttosto che testimoniare la vittoria del centrosinistra. Poi saremo una destra di cui essere veramente fieri!” Lo stesso Fini che all’epoca della proclamazione del nuovo partito di Berlusconi giuro’ solennemente che non avrebbe mai aderito, ha subito la leadership di Berlusconi in cambio di una carica istituzionale ed uno scenario che lo vedra’ catartizzato del suo passato nel MSI e libero dalla presenza del grande Silvio per diventare lui un giorno il leader della destra italiana. Il problema e’ che nel frattempo si coltiva una classe dirigente sempre meno adeguata. Vedranno il successo di una sinistra che senza bisogno di riformarsi come dovrebbe, andra’ al governo dopo la stagione di Berlusconi. Si dice a Napoli: “cornuti e mazziati”...i cittdini italiani, s’intende.

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