Wednesday 14 May 2014

Ma siamo matti noi o loro?

Tenendo ingenerosamente Forza Italia fuori dai giochi, la domanda che si pone l'elettore indeciso tra PD e M5S e': ma chi sono sono i pazzi? M5S a detta del PD o PD a detta di M5S?

PD: ma siete pazzi a votare M5S e mettere la gente contro contro i grandi poteri?
M5S: ma siete pazzi a votare PD e dare la gente in pasto ai grandi poteri?

Espando il concetto. Si puo' prendere a caso uno degli eventi recenti senza andare in maniera troppo facile nel malaffare italiano. Prendiamo l'immigrazione. Perche' e' un problema? Risposta PD: perche' queste persone degne di rispetto umano a prescindere ed asilo in caso siano perseguitati da regimi, arrivano nel posto piu' vicino possibile e l'Europa ci lascia da soli a gestire questi flussi.

Risposta M5S: si' e' vero che gli altri paesi europei e la comunita' internazionale deve aiutarci a gestire quest'emergenza, ma l'immigrazione e' un problema perche' abbiamo depauperato l'Africa delle sue risorse per gli ultimi 100 anni e fomentato regimi corrotti che ci dessero accesso a petrolio, gas e materie prime nobili.

Cioe', a mio avviso, il discorso del PD e' un discorso anche giusto ma di convenienza. Ci conviene andare a sfidare l'impianto economico sociale dell'occidente che ha generato questa crisi quando forse possiamo ancora starci dentro purche' qualcun'altro ci vada a perdere?  Ancora l'Africa? Il sud est asiatico? Portogallo, Spagna e Grecia?. Il discorso di M5S, per quanto possa sembrare urlato, e' dunque un discorso di giustizia sociale e di messa in discussione di questo sistema che continua a generare differenze sociali sempre piu' grandi. (mentre i poveri aumentano, dal 2007 il numero di miliardari ed il loro patrimonio in Italia e' cresciuto significativamente – dati di Forbes).

Dunque la differenza e' chiara: il PD e' in favore di rafforzare e abbracciare il sistema dal quale siamo rimasti fuori piu' di ogni altro maggiore contendente europeo e che ha generato le crisi che conosciamo, nella convinzione che la gente ne trarra' beneficio a regime. M5S capovolge il discorso e si dichiara in favore della gente che deve ridisegnare un sistema economico che generi giustizia sociale. Un po' utopico o un po' di sinistra?

In sintesi, e' chiaro che chi ha qualcosa di solido, sceglie la convenienza PD (+80euro). Chi si sente minacciato o e' stato colpito da questa economia che ha generato la situazione in cui ci troviamo, sceglie (anche per convenienza) la giustizia sociale M5S. E chi volesse scegliere per principio? Forse sono gli indecisi?  Vedete voi...



 

Friday 18 April 2014

Lettera aperta a Debora Serracchiani

Cara Debora,

Scusa se ti do del tu ma ad occhio siamo della stessa generazione e poi fa molto new political class. Ti scrivo perche' sei de facto il numero 2 del PD e perche' sei una donna, ancora una volta seconda ad un uomo ma magari e' solo questione di tempo. Sei una donna che e' la dov'e' non come fenomeno del nuovo "paracadutismo politico rosa" ma perche' ti sei presa i voti con le tue qualita' di trasparenza, concretezza e leadership. Personalmente non capisco perche' le donne debbano farsi tratttare cosi' paternalisticamente dagli uomini ed accettare di essere scelte per discriminazione positiva, ma ci ritorniamo piu' avanti.

Dicevo che ti scrivo fondamentalmente perche' ero un tuo fan anche quando avevo smesso di essere un fan di Matteo Renzi. Per lui, mi era bastato vederlo alla Leopolda con a fianco Davide Serra (fondo Algebris) ai tempi delle primarie contro Bersani per capire dove il nostro Primo Ministro volesse andare a parare una volta autoparacadutatosi a palazzo Chigi. Pero' adesso non capisco come tu, da donna e donna di sinistra possa accettare le seguenti quattro cose:
  1. Che, come se non bastasse la confermata logica delle nomine, si supporti una legge elettorale antidemocratica ed incostituzionale in nome della governabilita'. Si possono fare leggi che l'assicurino, senza dare il 52% potenzialmente al 20% di voti.  Per esempio? Assenza di coalizioni al primo turno, secondo turno tra i primi due cosi' che qualcuno il 51% deve prenderlo davvero.
  2. Che si possa concepire questa diluizione del Senato che diventa un organo che ritiene ancora troppa importanza per non essere eletto. Il Senato va abolito tout court.
  3. Che la possibilita' di questa svolta antidemocratica sia gravemente barattata in cambio di una pena clemente per Silvio Berlusconi. Scusa, ma stento a credere che costinci stia dando tutto questo appoggio a Renzi e perdendo tutti questi voti per il bene dell'Italia.
  4. Che anche una donna come te sia attaccata a questo concetto di competitivita' come valore e che sia accettabile questo gioco al ribasso dell'economia globale architettato dalla finanza e dalla comunita' corporativa internazionale. Un gioco che ha causato le crisi dal 2008 in poi.
I primi 3 punti sono di chiarezza cartesiana e non mi soffermo oltre ma su quest'ultimo punto voglio espandere il mio messaggio.

La competitivita' non e' un valore ma piuttosto uno dei possibili meccanismi di interazione tra organismi. In particolare e' un meccanismo che entra in gioco in situazioni di emergenza laddove sia necessario stabilire gerarchie e/o eliminare elementi inefficienti. Un altro meccanismo di emergenza e' la fuga (vedi emigrazione di talenti). Si tratta di un meccanismo ancestrale noto come risposta “fight or flight” molto studiata in neurologia e psicologia. Ci sono fortunatamente altri meccanismi di interazione come la co-operazione, l'adattamento, la solidarieta', lo scambio, l'auto-attualizzazione (libera traduzione di self-actualisation, un termine arcano per l'italiano) che sono quelli tipici di condizioni normali di una comunita' fuori da condizioni di emergenza e che lasciano spazio all'espressione dell'individuo ed all'affermazione delle caratteristiche di una comunita'.

Dunque non voglio dire che la competitivita' (come la fuga) non abbiano un loro luogo ma che questa necessita' di farne imprescindibile regola quotidiana, equivale all'accettazione che l'essere umano debba vivere tutta la sua vita come un emergenza. In altri termini, la competitivita' e' la forma moderna di guerra dove l'eliminazione delle inefficienze (ovvero i morti) non si fa coi carrarmati ma lasciando per esempio che esseri umani, anche bambini, siano sfruttati per la produzione ininterrotta ed in nome della varieta' (e non liberta') di scelta (peraltro solo nostra) con effetti indicibili sulla salute e le aspettative di vita. Che le loro risorse gli siano sottratte fino ad affamarli ed assetarli, come abbiamo fatto col petrolio di Sud america, Africa e Medio Oriente (a parte che quest'ultimi li abbiamo anche bombardati attivamente dilaniando i corpicini indifesi di bambini di pochi mesi). Per esempio lasciando che imprenditori e persone vessate dalla propria condizione economica si ammazzino per disperazione e senso di vergogna.

Questa corsa che state facendo e' l'ennesimo assist ad un sistema che stava per perdere controllo sul pianeta da Lehman Brothers in poi e che la politica ha deciso di salvare e rafforzare, di affermare come regola valida per la vita del pianeta.  L'unica spiegazione e' che non c'e' alcuna soluzione di continuita' tra quei poteri e la politica.

Cara Debora, guarda che il mondo anglossassone sta andando oltre. Fanno delle cose che io osservo da tempo ma che in Italia avremmo veramente difficolta' a capire e che si muovono sui binari della realizzazione del talento umano prima di tutto. Ora non so se saranno fermati da qualche forza conservatrice come la vostra ma mentre noi cerchiamo gli investimenti esteri per il ritorno dei fabbriconi, si stima che meta' della forza lavoro americana entro dieci anni sara' composta da “independent agents” ovvero da singoli individui con la loro attivita' impegnati nella realizzazione di cio' che li appassiona...e pensare che col popolo delle partite iva noi c'eravamo quasi gia'. Le grandi compagnie americane hanno difficolta' a trattenere i dipendenti che non ci stanno a lavorare per uno stipendio perche' vogliono lavorare per uno scopo (se non hai ancora un libro per quest'estate, ti consiglio “Drive” di Daniel Pink).

E perche' non lo dite agli italiani che tutta questa paura di dover comprare energia ad alto prezzo e' un po' una bufala e che comunque dobbiamo aggiustarci? Segnalo da fonti autorevoli che la richiesta energetica italiana e' in netto calo e potremmo tranquillamente chiudere un paio di centrali termoelettriche e nessuno se ne accorgerebbe (tranne l'ENEL che voi difendete per le logiche di cui sopra).  E che ne potremmo chiudere ancora di piu' se decidessimo di investire nell'edilizia della conversione energetica invece che fare ancora gli “scemi diguerra” con l'acquisto degli F35.

In realta' L'Itala e l'Europa hanno una grande opportunita' che e' quella di evitarla questa valle di lacrime che tanto gli anni 90 e 2000 gia' lo sono stati per noi grazie a Berlusconi.  L'opportunita' e' quella di fare un salto quantico guardando ad un modello diverso di vita che nel giro di 10 anni sara' gia' quello di riferimento di una parte del mondo che ci affanniamo ad inseguire. Ed inseguire per definizione risulta nella condanna di restare indietro. Lo facciamo oggi in Italia cercando di essere Tony Blair 20 anni dopo. Il mondo ha bisogno che l'Europa smetta di inseguire e si metta alla pari con la realta' angloamericana e questo, credimi, non si raggiunge con questo gioco al ribasso della governabilita' e competitivita' a tutti i costi.

Cara Debora, io potrei andare avanti e cercare ragionevolmente di spiegarti che il lavoro non e' la ricetta ma la pietanza delle politiche economiche. Ma sei troppo intelligente e preparata per non saperlo gia'.   Che l'economia e' per definizione l'uso parsimonioso delle risorse, non l'ipercrescita globale. Lo sai gia', ce l'hai dentro quel cromosoma X in piu' che ti rende donna. Lo sai intuitivamente piu' di un uomo questo fatto che la compassione e l'empatia tra esseri umani ha un posto almeno tanto importante quanto la competitivita' e la fuga nella cornucopia di possibilita' che abbiamo di confrontarci gli uni con gli altri.  Donne, aiutateci.

Cara Debora, che le donne abbiano le stesse opportunuta' degli uomini e' che siano anche il 50% della classe dirigente, non e' solo giusto ma necessario prima che la mentalita' maschile finisca di schiacciare questo pianeta. Ma dovete restare donne. Perche' se questa parita' significa che le donne devono pensare come gli uomini per raggiungerla, mi dispiace ma avete completamente perso la bussola e non fate ne' un servizio alla vostra femminilita' e neppure alla vostra comunita'.  Fallite de facto nella vostra missione di essere donne su questo pianeta.

Mi infastidisce vedere Colaninno o Renzi che ignorano con finta sordita' l'importanza di questi argomenti in nome del mantra “l'Italia ha indubbiamente bisogno di queste riforme ed andiamo avanti”. Mi lascia indifferente sentirlo dalla Boschi ma provo un dolore quasi fisico a sentirlo dire da te.   Perche' io vedo in te questo reale essere donna senza bisogno di quote rosa, completamente schiacciato dall'alpha-male Matteo Renzi. E' un occasione persa per le donne e per l'Italia.

Cosa posso dirti piu', cara Debora. Dopo averci perso piu' di un ora dalle 6 del mattino, so che questa lettera manco la leggerai. La leggera' qualcun'altro per essere piu' o meno d'accordo con le mie forti ma spero pacate considerazioni. Ma una cosa e' certa: di fronte a questo e dopo avervi votati per gli ultimi 15 anni, ora non posso che votare per il Movimento 5 Stelle alle prossime Europee e verosimilmente alle prossime politiche. Lo faccio convintamente e conscio dei difetti e difficolta' del loro progetto.  Ma in fondo persino il fatto che esistiate come rinnovata classe dirigente del PD, e' solo grazie a loro. Dico di piu', che seppure avverso ad avere tessere di partito, mi vedo incoraggiato ad iscrivermi al movimento per l'opportunita' di partecipare, seppure tra le mille ambiguita' che cio' ancora pone, ad un dialogo tra cittadini in cerca di una vita felice. Voi ormai cercate la vita competitiva, cercate la guerra. Peccato, soprattutto che sia per mano di cosi' tante donne fatte strumento di Matteo Renzi, da Matteo Renzi.

Auguri, anche per Pasqua,

Giuseppe

Wednesday 16 April 2014

La democrazia italiana barattata per 4 ore di partita a briscola e niente piu'

Ok, direi che siamo alla rivelazione...d'altra parte si avvicina Pasqua che con la Ressurrezione di Cristo asserisce il mistero della fede. Ma si sa che non stiamo parlando di personaggi di tale grandezza ed il mistero di cui sto parlando si sgama come le marachelle dei bambini. Se poi i genitori preferiscono, possono fingere di non vedere, fare spallucce e dire “che ci vuoi fare, so creature”.

I bambini sono i due pifferai magici d'Italia: Silvio Berlusconi il non avente diritto di voto e Matteo Renzi il mai votato. Ah, per inciso aggiungo che con queste credenziali, stanno scrivendo proprio la legge con la quale si andra' a votare e magari voterete loro.

Ebbene era rimasto solo un mistero in questa storia ovvero la storia dell'ascesa pilotata di Renzi a palazzo Chigi con tanto di complimenti e supporto forzista.

Per ricapitolare, di fronte all'avanzata di consensi del M5S che continuava inesorabile ad esporre come piaghe al sole le maialate del governo Letta e compagni, si era giunti ad una vera e propria crisi con l'episodio della tagliola.

Parlamentari ed elettori M5S che vengono accusati di essere potenziali stupratori in diretta TV dal presidente della Camera che per la prima volta nella storia della Repubblica applica il metodo della tagliola per mettere 7.5 miliardi in mano alle banche insieme all'eliminazione di una rata IMU. Qulla IMU che ha consentito al fu PDL di prendere quasi gli stessi voti del PD.

Elezioni europee alle porte, si rischia grosso, una vittoria M5S sarebbe un disastro per il piano di controllo centralizzato dell'Italia, definitiva cessione di sovranita' ed avanzata finale del mondo che ha creato le crisi dal 2008 in poi sulle nostre coste.

Dunque col pifferaio magico senior cosi' acciaccato, serviva il pifferaio magico junior Matteo Renzi che in barba ai suoi principi non negoziabili, si fa investire senza voto (ne' in senso elettorale e neppure nel senso di promessa votiva). Parte il marketing stunt basato sui punti di forza di M5S e tutto e' possibile perche' Renzi ha due maggioranze di cui quella critica e' quella delle riforme con Silvio Berluscono ed FI.

Ma perche' un tale assist? Perche' in vista delle elezioni europee, Silvio Berlusconi che poteva farsi martire di una condanna e tirar fuori una delle sue geniali carrambate er far salire FI, decide piuttosto di abbassare le penne e concedere? Ma vi pare uno da fare una cosa del genere che so, per il bene degli italiani? Suvvia.

Tutto viene sgamato ieri dal presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Pasquale Nobile De Santis. Nobile De Santis??? Ma non e' che stiamo parlando della Resurrezione veramente?

E' cosi', l'ascesa di Renzi e' stata consentita da una promessa: 4 ore di partita a briscola una volta a settimana per 9 mesi in un centro per anziani in cambio di appoggio sulle riforme. Questa e' la pena esemplare comminata per baratto politico ad un frodatore fiscale super prescritto per evasioni di centinaia e centinaia di milioni di euro. E se tu rubi un pollo, in galera ci vai per davvero. E se tu non riesci a pagarle le tasse perche' hai evaso 10000 euro, ci pensa equitalia a farti impiccare.

A Napoli si dice "s'hanna 'mpara a piccirille"...devono imparare quando sono piccoli. Se per gli italiani questa non e' l'ultima vergogna, allora questo baratto della nostra democrazia ce lo merititamo tutto. Se da genitori di questi due bischeracci siamo pronti a fare spallucce, cosi sia ma poi non vi lamentate. 

Monday 14 April 2014

Sabina Guzzanti contro un'altro “scemo di guerra”...

Non me ne voglia troppo il filosofo Massimo Cacciari, uso l'espressione “scemo di guerra” in maniera figurativa per cercare di descrivere una certo allarmismo di chi pensa che questa “emergenza” sia veramente come cercano di descrivercela. E' una certa ottusita' buia in chi cerca di vedere troppo di utile agli italiani nella inesorabile marcia di Matteo Renzi verso il depauperamento difficilmente rimediabile della gia' martoriata democrazia italiana.

Questa ottusita' appare ogni qual volta un commentatore, personalita', politico o chiunque di orientamento altro rispetto al pensiero unico renzusconiano, porti all'attenzione le pecche fondamentali di tale paradigma e che e' forza spingente di queste riforme. Forza spingente per l'ascesa del nuovo PD (Partito di Destra?).

Questa ottusita' dello “scemo di guerra” l'avevo vista nell'ex Ministro della Difesa Mario Mauro a dialogo con Gino Strada sulle questioni relative agli investimenti militari, li' proprio la guerra era un argomento.

Questa ottusita' e' apparsa quando Sabina Guzzanti, ospite con Cacciari alla trasmissione 8 e ½ condotta da Lilli Gruber, ha declinato in maniera veramente puntuale dove risieda la perdita enorme di democrazia in queste riforme e come questo disegno sia strumentale alle esigenze di controllo della forma di capitalismo ormai ampiamente speculativo che ha rischiato di perdere il suo polso sul pianeta con le crisi dal 2008 in poi.  Un capitalism salvato provvidenzialmente dalla politica e nel quale (vizio o virtu?) siamo male inquadrati dall'inizio della globalizazzione.

A tale analisi della Guzzanti, il filosofo e' esploso in una logorrea di urlati “non e' cosi', bisognerebbe fare una discussione, non si possono dire queste cose agli italiani, ma allora pensate che dobbiamo inventarci un altro sistema di vita????”. Un pazzo scatenato con in testa elmetto, tuta mimetica ed in braccio un fucile per difendere cosa? Questo: la nostra possibilita' di prenderci un pezzo del gioco al massacro che questa forma di capitalismo globale sregolato e speculativo ha gia' inferto nella carne umana. Quel sistema di vita che ha portato grandi progressi, indubbiamente, ma che venivano prodotti ugualmente in parallelo anche da sistemi decisamente fallimentari...la Russia comunista ha messo un uomo nello spazio prima dell'America per citarne una.

Poi cade il muro di Berlino, La Russia comunista finisce, tutto molto positivo per la democrazia e noi? Noi che facciamo: spingiamo il capitalismo sulla strada della finanza fino al punto che l'economia scommessa e' 9 volte quella reale, un assetto economico inaccessibile a piu' di meta' del pianeta. Fino al punto che 85 persone al mondo detengono la stessa ricchezza dei 3.5 miliardi di persone piu' povere del mondo.

E dunque Cacciari, mi dica lei, non le interessa un altro sistema di vita? La guerra e' finita, andiamo in pace a procurarci quello che ci serve per una vita dignitosa e felice.

Sunday 13 April 2014

Il popolo europeo di cui mi sento parte...


Il popolo europeo di cui mi sento parte, vuole alzarsi la mattina per preparare la colazione ai figli, portarli a scuola, andare a produrre i frutti del proprio talento naturale in una situazione lavorativa dove la spinta al risultato e' superare se stessi nelle proprie capacita, non il prossimo competitor. Dove il lavoro e' contribuire a proprio modo alla crescita ed al progresso delle potenzalita' umane che portino sempre piu' benessere e qualita' di relazioni. Il popolo europeo vuole tornare a casa in tempo per educare un po' i suoi figli ogni giorno, cenare con loro col sorriso appagato di chi contribuisce con cio' che ha veramente dentro.

Quelli che hanno avuto il vero successo all'interno della grandi corporazioni e nelle banche, li abbiamo visti tutti. Preferiscono andare al bar con te per un drink dopo lavoro che tornare dai figli. I sacrifici di tante ore di lavoro e viaggio lontano dagli affetti, non sono sacrifici per chi veramente arriva nel rampante mondo della finanza o della grande corporazione. Loro sono in guerra per vincere una competizione ed e' per loro la cosa piu' importante. Amano vincere questa Guerra immaginaria piu' di ogni cosa, portare a casa stipendi a 5 o 6 cifre per dimostrarsi superiori agli amici delle superiori e dell'universita' che non ci sono arrivati.  A fratelli, sorelle, cugini che hanno fatto di meno. Si illudono cosi' di provvedere in maniera piu' alta ai bisogni di famiglie e figli, addirittura oltre la propria attraverso l'importanza del loro lavoro.  E' la scusa perfetta che usano per alimentare la dipendenza tossica dal nemico che tiene in vita il loro ego. Ma sono in pochi: e' la classe dirigente degli scemi di guerra, forse possiamo salvare anche loro.  Se esiste davvero un popolo europeo, non possiamo ancora concedergli la scena...la guerra e' finita, andiamo in pace a concederci una vita dignitosa e felice, tutti.

Thursday 10 April 2014

Il popolo europeo contro lo "scemo di guerra"


Ma parliamo allora di popolo europeo, visto che a quanto pare ne sia davvero necessario uno. Il popolo europeo ha nella carne questo tratto specifico di non essersi si e' mai aggregato in un unico blocco culturale. Non ne ha avuto modo. Ma e' per questo che L'Europa e' quel posto del pianeta dove per oltre 2000 anni dagli albori del pensiero umano, attraverso arte, filosofia e scienza, e' nato questo modello di stato sociale che chiamiamo Democrazia. La prima forma risale al terzo millennio A.C., si passa per Roma fino ad arrivare al primo esempio di Repubblica Democratica moderna con la Rivoluzione Francese nel 1799.

La democrazia americana invece e' quella di John Locke, un inglese, e non fu disegnata dalla complessita' emergente che parti' dalla Mesopotamia. La Democrazia americana e' un artefatto del pensiero dominante (comunque europeo) quando lo scopo era quello di basare una societa' sul diritto di proprieta' ancor prima di “ricerca della felicita'” come se il diritto non fosse la felicita' stessa ma la sua ricerca: competizione sopra diritto, sempre.  Ma dobbiamo proprio importarla questa cultura democratica ora che il suo l'ha gia' fatto anche negli USA che sono pronti a cambiare?

Allora, se questo e' il risultao, il popolo europeo non ha bisogno di farsi tanti discorsi su questa storia. Il cittadino europeo vede il progetto europeo della Finanza Corporativa che arriva dalla globalizzazione e da chi si e' dimenticato di vivere dedicandosi al potere e dice: “e' uno scemo di guerra”! Uno scemo di guerra che si aggira per la nostra Europa. Richiede che i governi troppo democratici scaturiti dalle esperienze di dittatura pre conflitti mondiali diventino piu' controllabili dai blocchi di potere e meno dal popolo. Richiedono che le nazioni europee cedano sovranita' popolare ad organismi centrali in mano a grandi poteri tradotti in interessi finanziari/corporativi che siano in grado di controllare l'equilibrio geopolitico del pianeta anche a costo della liberta' e benessere degli stessi individui che ne formano la comunita'.

Ecco, questo e' chiaro, se esistiamo come popolo europeo, ci opporremo a questa immagine della realta', solo nella mente dello scemo di guerra endemico. Una realta' la cui unica solidita' si perpetra proprio per la vastita' dell'ottuso buio mentale che i cultori della paura anno bisogno di alimentare ad ogni costo. E noi non lo vogliamo, evviva l'Europa dei popoli.

Tuesday 8 April 2014

Ma dove vanno gli americani?

La grande novita' e' che gli Stati Uniti sono arrivati ad un importante cambio militare. Questo e' fondamentale visto che la realta' attuale sembra esssere dominata dalla mano invisibile non dell'economia ma dello “scemo di guerra” endemico.

Gli USA restano forza incontrastabile ma non sono piu' cosi' disposti a prendersi parti cosi' grosse di responsabilita' (come quella di andare contro risoluzioni ONU a ripetizione) senza condivisione in maniera piu' partecipativa anche da un partner Europeo di dimensioni strategiche omogenee. Sanno bene che c'e' in contrapposizione il vecchio blocco Russo con possibili alleati ma vogliono gestirlo diplomaticamente, senza pestarsi troppo i piedi. Gli Stati Uniti si stanno preparando (insieme al Regno Unito) ad una nuova fase socio-economica ed hanno bisogno di lasciare un back-up (noi) su quella vecchia perche' non vada in crisi.

Analizziamo ancora questo cosa abbia a che fare con la crisi di benessere (voglio smettere di chiamarla economica) di regioni cosi' estese dell'Europa. In una parola, la globalizzazione come corsa al ribasso, ovvero il risultato socio-economico dell'impostazione di una nazione (gli USA) di oltre 300 milioni di abitanti che nello spazio di 200 anni ha scoperto di poter controllare il pianeta. A fargli da benzina sul fuoco in fase finale, grandi blocchi di consumatori globali da Cina ed India che seppure provenienti da millenarie culture, tanto antiche quanto quelle europee, sono rimaste sotto le macerie. Per l'india, con meccanismi di colonizzazione prima e poverta' poi e l'attaccamento tout-court al sogno angloamericano di chi vuole emergere. Per la Cina, il tappo comunista ha lasciato la popolazione a macerarsi fino al momento giusto...ora.

Conclusione, loro andranno avanti, la loro organizzazione sociale nell'era dell'ipercomunicazione sta prendendo delle direzioni e sviluppando delle opportunita' che noi siamo veramente troppo disoccupati ed in crisi di democrazia per capire. Noi faremo il back-up, seguire, fare quello che hanno fatto loro negli ultimi 50, e poi forze, ci rivediamo...a meno che esista veramente un popolo europeo pronto ad inventarsi la sua storia...

Monday 7 April 2014

Il progetto europeo e' uno "scemo di guerra"

OK, ce l'hanno detto ormai in tutte le salse. Perche' abbiamo bisogno di restare attaccati a quest'Europa, incluso Euro. Cercando di cambiarlo ma restandoci ad ogni costo, anche se dovesse rimanere ancora cosi'. Perche'? La spiegazione e' chiara, non potete far finta di non capire, e pure un bel po' ragionevole.  La spiegazione la senti bene dall'ex Ministro della Difesa sotto il governo Letta Mario Mauro, Italia Unica (ma lui, raro). Uso la sua.

Il ministro Mauro, che fa perfetta eco alle tesi dominanti di governo e partiti satelliti, ci spiega che non possiamo esssere rilevanti come blocco europeo senza essere uniti dal punto di vista economico e monetario. E' solo cosi' che possiamo avere il peso strategico complessivo per contribuire in maniera piu' decisiva al mantenimento degli equilibri geopolitici del pianeta e manterere la pace in Europa e nel mondo. Non possiamo dimenticare che se l'Europa vive un cosi' lungo periodo di pace (vabbe', dimentichiamoci ex Yugoslavia e gli anni 80 prima del muro di Berlino) e' grazie agli equilibri del patto NATO scaturito dalla fine del secondo conflitto mondiale. Fanno 70 anni l'anno prossimo dal giorno in cui abbiamo cominciato a dire “Grazie USA” e per farlo non abbiamo solo detto cose. Una volta che le risorse facili di Africa e Sud America sono state messe a disposizione dell'occidente e la sua crescita, tutta Europa ha mandato uomini e mezzi a combattere in Kwait, Iraq ed Afganistan per perseguire l'ideale di crescita e progresso inflazionari degli USA. E ricordiamo col ministro Mauro che non ci siamo andati per niente ma per vendicare la tragedia dell'11 Settembre. Una tragedia che ancora ad oggi non ha una chiara spiegazione da parte del governo Americano quanto alle dubbissime dinamiche. Una tragedia umana quella dei bimbi bombardati laddove non si sono trovate armi di distruzione di massa da distruggere ma le vecchie paure ed un industria bellica da soddisfare.

Allora pero' viene da dire: ma cosa c'entra questo ragionamento da grandi strateghi (???) con un ragazzo laureato che guadagna 5 euro all'ora in un call centre e che deve decidere se restare in Italia? C'entra perche' il ragionamento di cui sopra ha alimentato un modello economico di globalizzazione al ribasso.  E ci sarebbero tanti modi di globalizzarci senza dover fare di un altro carne da macello.

Il cittadino europeo vede l'ex Ministro Mauro portare le sue tesi con convinzione, con questa luce fervente ed appasionata negli occhi e pensa: “E' uno scemo di guerra!”

Friday 4 April 2014

Da Padoa Schioppa a Padoan Schiappa?

No per carità, non volevo dire necessariamente che il primo sia stato meglio del secondo e metto immediatamente una parola sul rispetto che si deve ad una persona deceduta come l'ex Ministro Tommaso Padoa Schioppa che il suo l'ha fatto.
È che ho consultato i profili dei due cercando di trovare una continuità dopo i Tremonti, i Monti ed i Saccomanni di mezzo. Cortesia della solita Wikipedia.
Certo il profilo di Padoa Schioppa appare subito in inglese data la caratura veramente alta ed a questo punto storica del personaggio. Parliamo di uno che ha lavorato con Delors nei 10 anni che hanno portato all'euro, uno che trasuda Bocconi, MIT, comitato Basel, FMI, cioè, dove finisce la lista? Chiamato la forza trainante dell'euro nello spingere l'idea che la moneta unica fosse veramente l'unica possibilita di realizzare ciò che lui altrimenti definiva il "quartetto impossible" di libero scambio, mobilità di capitale, piani domestici monetari indipendenti ed una indice di cambio fisso! Ma poi perché abbiamo bisogno di queste quattro cose insieme? Il nodo è proprio quello, ma torniamo ai nostri eroi.
Se non fosse per il paragone, sarebbe più facile per Padoan la cui posizione di vertice all'OCSE in effetti impallidisce un po'. Viene definito un oppositore delle teorie cosiddette keynesiane, in effetti tutto torna. Sono quelle teorie che richiedono all'economia di introdurre meccanismi di ridistribuzione più robusta per evitare eccessivi accumuli di ricchezza forieri di instabilità sociale e malessere. Lui è contro, è un freidmaniano dunque o un padoano per non offenderlo. Cioè crede invece che la redistribuzione dovrebbe essere un effetto dell'intervento privato e volontario di chi può cedere parte della sua ricchezza e non una necessità sistemica. Funziona un casino, o no? Basta guardare i salotti in di Roma e Milano per respirare filantropismo... E non nominiamo gli esempi americani per piacere almeno finquando muoiono più bambini afroamericani nelle periferie di New York che a Nairobi per vari motivi di svantaggio.
Dunque, la Schiappa, non me ne voglia, è in perfetta continuità con Schioppa...è stato offerto l'ultimo treno a Renzi per entrare a far parte del club degli aguzzini, da un lato NATO, in competizione con Russia, Cina, India e chi per esso...all'ultimo fugace assalto di Africa, Sud America e Medio Oriente per quelle risorse che vanno accaparrate e quel nemico che va tenuto a bada. Ma non era cambiato tutto da Gorbaciov in poi?
L'Europa ha sempre tenuto una posizione di maggiore solidarietà rispetto agli equilibri del mondo, una mentalità di vita diversa che si è sviluppata in millenni piuttosto che secoli. Ma l'ha pagata di fronte alle mire espansionistiche nel suo interno soprattutto della parte germanica. E per questo che siamo stati costretti a quasi un secolo di "Grazie USA". 
Ed ora? Capire tutto questo mi sembra un buon motivo per avere al parlamento europeo gente che ne capisca il giusto e che alla parola debito o spread o deficit/PIL, risponda con una cultura millenaria ed una buona dose di: "che c***o vuoi"! Un indizio, M5S, coi suoi enormi limiti e difetti...

Monday 31 March 2014

Donne...aiuto!

Mi addentro in un territorio che richiede grande rispetto e fiducia. Un uomo che cerca di interpretare il dibattito sulle disuguaglianze uomo-donna. Cerco di mettermi subito al riparo e dire che non c'e dubbio che sia necessaria e sacrosanta la parita' di opportunita' e l'uguaglianza di trattamento nonche' dignita' tra una donna ed un uomo in qualunque situazione: professionale, personale, familiare, sociale e di ogni tipo.

Poi sento il dibattito sulle quote rosa che certo ha un grande merito di validita'. Poi mi guardo intorno e vedo le le ministre pescate da FI e dal PDL che fu. Vado avanti e vedo il governo attuale fatto per meta' da donne che sono le amiche di Renzi che hanno studiato. Vedo un ministro della Difesa donna, che ci starebbe bene come concetto se non fosse che il nostro e' un ministero dell'attacco.   L'ha ben dimostrato il piglio dell'ex ministro Mauro che per me ha fatto la figura dello “scemo di guerra” nel provare a spiegare a Gino Strada la sua idea dei nostri obblighi bellici che risalgono ad oltre 60 anni fa fino ad arrivare al 11 settembre.

E mi viene sempre questa riflessione quando affronto mentalmente questo problema: ma perche' le donne vogliono essere come gli uomini invece di desiderare che gli uomini siano un po' piu' come loro?

Avere le stesse opportunita', non significa forse che dobbiamo avvicinarci su una posizione intermedia donne a uomini ma soprattutto, visto il poco cammino fatto in direzione opposta, uomini a donne?

Care donne, non si puo sperare in voi solo mettendoci le leggi. Sicuramente non basta e c'e' il rischio esagerando che diventi uno strumento paternalistico per non consentirvi di agire nel vostro vero diritto di cui l'umanita' ha tanto bisogno.

Si e' gia' visto che un mondo dominato dalla mentalita' maschile e' un mondo di diseguaglianze, sarebbe un disastro se anche voi diventaste come noi: dominatrici, dure nel potere, pronte a prendere decisioni letali e poi piangere a mo di Fornero per scrupolo di nobile coscienza femminile. Non rassegnatevi a seguire un capobranco, inevitabilmente maschio, per dimostrargli di poter essere come lui.

Care donne, vi prego, non adottate i nostri valori per ottenere il nostro successo. Attraverso le donne passa una parte importante della mutazione genetica delle coscienze umane verso un mondo piu' giusto e degno. Non lasciatevi trascinare nella competizione da noi uomini, trasformate piuttosto il concetto di successo, insegnate ai votri figli maschi a rispettare le donne ed alle vostre figlie femmine a non approfittare di quella becera stupidita' maschile a volte torna comoda ma ha un prezzo troppo alto per la vostra sacra dignita'.

Scegliete mariti che siano pronti a questa missione con voi. Venite in nostro aiuto!

Tuesday 25 March 2014

Lavoro: principio fondante o forma di Governo?

E dunque: l'Italia e' una Democrazia ma ancor prima e' una Repubblica fondata sul lavoro. Chi ha la fortuna di averlo di questi tempi, sa che le ore di lavoro sono tante per chi deve coprire anche i tagli e per chi lavora in aziende che ancora ci tengono in piedi. Tutto e' tarato affinche' a lavoro ci passiamo la parte piu' grossa della giornata produttiva nonostante le promesse/minacce dell'automazione e la rivoluzione digitale. E' importante: ne va della nostra competitivita'.

Ma allora, in questa Democrazia in cui viviamo, dove entriamo quando raggiungiamo il nostro posto di lavoro? Ecco la risposta: ogni mattina ci alziamo per entrare in monarchie, dittature, anarchie e regimi comunisti. Ve li descrivo tutti.

Le monarchie: quelle aziende che vanno di padre in figlio, dove lo stato di benessere del cittadino/lavoratore dipende dalla bonta' del monarca, padre padrone che da' con clemenza e toglie con decisione. Ne conoscete qualcuna in Italia?

Le dittature: quelle aziende che dal proprietario/monarca sono passate al dittatore/CEO, magari simbolicamente ancora sotto la monarchia come fu per Mussolini con Vittorio Emanuele III...vi ricorda o no un po' la FIAT di Marchionne ed Agnelli?

Le anarchie: le aziende pubbliche inutili e le organizzazioni dove ogn'uno si sente un po' libero di fare quello che diavolo gli pare in base alla propria forza politica.

I regimi comunisti: le aziende pubbliche che servono (eccome, vedi istruzione e sanita') ma dove non esiste meritocrazia e per vincere, devi entrare nel PCUS (leggi massoneria, Comunione & Liberazione e cogeneri)

Ma che sorpresa! E' proprio il lavoro (che non a caso bisogna assolutamente rilanciare) ovvero il principio fondante della nostra costituzione, il luogo ove si annidano nell'ambito della Democrazia in cui crediamo di vivere, tutte le forme di governo che tanto aborriamo.

Sintesi: L'ho detto altrove che il lavoro e' la pietanza e non la ricetta per risollevare l'economia. In sostanza la Democrazia e' stata trasformata dall'economia di mercato, attraverso l'emergenza della competitivita', da modello di Stato a concetto generico (vedi post precedente). Questo concetto di democrazia (con la “d” minuscola) e' ben rappresentata dal PD che e' stato scelto dalla finanza mondiale come suo veicolo in Italia. PD che e' l'ombrello politico sotto il quale, per storia pregressa, si riparano regimi molto diversi dalla democrazia, ben protetti dalle intemperie del popolo. ma sia ben chiaro che tutti i partiti tradizionali avrebbero ugualmente interpretato se la finanza globale avesse scelto loro invece che, genialmente,  gli ex comunisti.

Monday 24 March 2014

Democrazia o democrazia?


Diceva Wiston Churchill che la Democrazia e' la peggiore forma di governo se si escludono tutte quelle che son state finora sperimentate.

Ma cos'e' una Democrazia moderna? Cito un episodio di quando ero al liceo ormai quasi 30 anni fa. A scuola scrissi un tema nel quale si usava la parola “democratico” per descrivere il futuro che avremmo dovuto perseguire.

Erano gli anni '80, epoca dello scontro DC-PCI dopo gli anni di piombo. C'era stato il compromesso storico per fronteggiare cotanta emergenza...tranne poi scoprire da qualche giorno che, chi favori' le BR bloccando in moto la volante della polizia di soccorso a Moro, furono forse degli 007 italiani.

Tuttavia rimanevano anni di opposizione ideologica tra Democrazia e Comunismo come modelli di Stato, erano gli anni in cui si parlava del “sorpasso” PCI ai danni della DC. C'era la Russia comunista col PCUS a finanziare il PCI (che mangiava ancora i bambini) mentre gli altri partiti si erano inventati il finanziamento pubblico cha ncora oggi sembra sostanzialmente irrinunciabile. In quegli anni moriva Enrico Berlinguer.

Ebbene, il prof mi chiese di cambiare la parola “democratico” e toglierla dal tema. Io capii e cercai di spiegare "ma e' democratico con la 'd' minuscola per esprimere un concetto e non Democrazia come idea di Stato". Niente da fare, mi disse di usare comunque un'altra parola per provare ad esprimere lo stesso concetto. Sinceramente non ricordo cosa scrissi ma mi piacerebbe tanto ritrovare quel tema.

Ed oggi? Oggi il PCI e' quel partito che prima si e' trasformato da un giorno all'altro in Partito Democratico della Sinistra. Come? Ah, ecco, infatti hanno tolto la sinistra e sono diventati proprio Partito Democratico. Democratico? non era una brutta parola?

E diciamo cos'e' il PD? Un partito ombrello (a volte quercia, a volte ulivo) sotto al quale si ripara furbescamente la solita banda del pentapartito di quegli anni.

Oggi, il prof. mi avrebbe consentito di usare quella parola. Si' perche' oggi la democrazia e' solo un concetto vago, non piu' un idea concreta di Stato.

Friday 21 March 2014

Tsunami europeo: si salvi chi può...

Chiamatela dietrologia se vi è comodo ma l'evidenza monta in favore della seguente interpretazione del repentino cambio Letta-Renzi.
Letta stava facendo esattamente quel che gli era stato chiesto e ciò, come spesso accade, richiede qualche tiro mancino agli italiani. Nel frattempo però, novità assoluta, c'era un gruppo parlamentare senza alcun interesse di casta da proteggere. Gruppo grande ed un po' sprovveduto che però cominciava a prender coraggio ed a capire i meccanismi. Gruppo, quello dei 5S con tanti limiti ma che le nefandezze le denunciava. E lo faceva sempre meno goffamente a culminare nell'episodio della tagliola per l'approvazione del decreto IMU-Bankitalia che, lo ricordiamo, toglieva ai poveri per dare alla banche. 
A seguire, le immagini dell'illustre d'Ambruoso (scelta incivile) che malmena una donna, non bastava a far inorridire la presidente Boldrini (a questo punto una miracolata) che affermava impavida in diretta TV: M5S? Potenziali stupratori!
E dagli di consenso! L'M5S cresceva come unico baluardo dei cittadini contro una classe politica che invece di usarle per il bene comune, si faceva scudo delle istituzioni per schiacciare un fenomeno nuovo ed inaccettabile: una vera opposizione parlamentare.
E' troppo, soprattutto con un governo Letta che ha l'orizzonte di un solo anno (se c'è la fa) e privo delle energie per un cambio di passo che richiederebbe un accordo con l'ormai ex cavaliere che avendo sfiduciato Letta per fare il finto litigio con Alfano, c'avrebbe fatto una figura barbina.
Elezioni? Manco a parlarne, i partiti che hanno dati più accurati sulle intenzioni di voto sanno che l'onda pentastellata sta assumendo la proporzione di uno tsunami: bisogna fermarli soprattutto in vista delle europee che rischierebbero di delegittimare i governi della BCE.
Solo così si spiega la decisione di Matteo Renzi di mettere a repentaglio il capitale elettorale e di credibilità così faticosamente ottenuto con un operazione di metamorfosi del PD in DC. La soluzione? Lo ha ammesso Renzi stesso: uno tsunami europeo e si salvi chi può.
Era una calda mattina di maggio dopo una tranquilla notte di regime ed un boato si sentì dalla distanza. Quando lo tsunami si ritirò, lasciò in dono sulle spiagge assolate dell'italica penisola, un cavallo di Troika con in pancia...la dittatura dei mercati finanziari.

Wednesday 19 March 2014

L'euro: testa o croce?

E' l'anno zero e la Repubblica delle Banane decide di diventare un economia monetaria. Fonda la Banca Centrale della Repubblica delle Banane la BCRB e dice: cara banca, emetti 100 miliardi di moneta nazionale, il Fiorino delle Banane, che voglio distribuire per creare un economia monetaria. La banca: OK, te li presto ma li devi restituire tra 1 anno (e cosi' nacque il debito pubblico).

Il giorno dopo, il governo della Repubblica distribuisce i danari per pagare stipendi pubblici, finanziare infastrutture e consentire la creazione di imprese. Intanto il tempo passa e dopo un anno, la Repubblica deve restituire i 100mld di fiorini alla BCRB.

La Repubblica puo' prenderne dall'economia attraverso le tasse ma non tutti perche' se lo facesse non ci sarebbe piu' economia monetaria. Dunque la Repubblica va dalla banca e dice: guarda, sono riuscita a raccogliere 30 miliardi, fai una cosa, crea e prestamene altri 100 cosi' te ne restituisco 170 l'anno prossimo e 100 li uso per fare crescere l'economia (ed il debito pubblico crebbe).

Considerazioni:
  1. Per far crescere un economia monetaria di questo tipo, deve crescee il debito pubblico
  2. Risulta curioso che uno stato fondi una banca a cui poi deve restituire soldi. No?
  3. In realta' la BCRB chiede anche un interesse sul prestito: una quantita' di danaro mai immessa nell'economia e pertanto irrecuperabile dall'economia stessa senza ulteriori debiti
  4. Poi ci sono le banche private che prestano danari mai immessi nel sistema attraverso la leva finanziaria (la possibilita' di prestare danari che la banca non ha) ed i loro tassi d'interesse.
  5. Se poi addirittura la BCRB (come la BCE), non presta agli Stati ma alle banche private che poi prestano agli Stati ad interesse almeno doppio, capite che uno Stato e' ridotto a mendicare soldi che non esistono
  6. Risulta chiaro che ogni Fiorino esiste perche' qualcuno da qualche parte ha contratto un debito. Dunque se tutti pagassimo i nostri debiti, l'economia monetaria andrebbe kaput
Ah, ma ecco il trucco....ci sono altre nazioni con altre monete. Facciamo un mercato globale e se siamo competitivi, facciamo entrare piu' danari di quanti ne escano: possiamo crescere senza dover chiedere altra moneta a debito. Peccato che perche' cio' accada nella Republica delle Banane, qualcuno, un'altra Repubblica, deve perderci ed indebitarsi ancora di piu'.

Morale della favola: quel qualcuno al momento siamo noi e nella migliore delle ipotesi ci stiamo adoperando al fine di inguaiare qualcun'altro per tirarci fuori dall'impiccio.

Dunque, ogni moneta come ora concepita ha una “testa”. L'altra faccia in altre lingue la chiamano “coda” ma in italiano, abbiamo proprio centrato il concetto: e' una vera una croce...

Tuesday 18 March 2014

Ma la competitivita', e' un valore?

La competitività è la predisposizione di un individuo o gruppo di individui alla competizione. La competizione è un contesto che prevede un sistema di misura delle capacità relative dei partecipanti per stabilire una classifica di merito.
Questa è la definizione di competizione che esiste solo nella specie umana e che assume un senso a mio parere sublime solo come celebrazione del talento. D'altra parte nessuna altra specie organizza olimpiadi o campionati di qualunque forma.
In realtà la definizione naturale di competizione è quella di un meccanismo di sopravvivenza necessario per stabilire gerarchie a protezione del gruppo o per agire a livello individuale in condizioni di emergenza.
La meraviglia che ci siamo inventati è stata appunto quella di assurgere la predisposizione alla competizione dal rango di meccanismo a quello di valore. La competitività è un valore in ogni situazione nel contesto chiamato mercato che utilizza come sistema di misura il profitto.
Ciò non serve allo scopo di protezione del gruppo ne tantomeno come meccanismo di sopravvivenza almeno in condizioni non "emergenziali".
Il trucco in atto è quello di creare l'emergenza (erroneamente chiamata crisi) per rendere la competitività irrinunciabile anche laddove si sia resistito alla sua ascesa al rango di valore. Questo è un meccanismo di controllo geniale che i grandi poteri utilizzano senza pudore mentre si godono dagli spalti la giostra del dolore umano.
Sperare in Renzi ovvero nell'Europa del rigore, significa ammettere di essere drogati da questo sistema di disuguaglianze e di mancare della cultura per rigettarlo nella speranza vanamente riposta nel prossimo falso uomo della provvidenza.

Monday 17 March 2014

Le differenze tra Renzi e Berlusconi


Le differenze tra Renzi e Berlusconi?
  • L'eta'. Silvio ne aveva 66 e Renzi 38
  • Silvio e' un piazzista con ambizioni da politico e Renzi e' un politico con ambizioni da piazzista
  • Berlusconi ha governato durante l'era Blair ospitandolo con tanto di bandana. Renzi vuole essere Blair 20 anni troppo tardi (era ancora viva Diana)
  • Berlusconi non si e' attaccato all'Europa quando potevamo trarne vantaggio. Renzi si attacca a quest'Europa che ci stritola.
  • Silvio non ha mantenuto da capo di governo le promesse fatte prima di diventare capo di governo. Renzi e proprio diventato capo di governo non mantendendo le promesse fatte ancor prima di salire al Quirinale
  • Silvio era favorevole ai suoi amici. Renzi e' favorevole alla finanza speculativa
  • Silvio e' stato eletto dal popolo italiano per ben 3 volte e l'ultima volta con una legge porcata. Renzi non e' mai stato eletto dal popolo italiano ed ha fatto (con Berlusconi) una legge altrettanto maialesca se non peggio
E potrei continuare illudendomi che uno sia di destra ed uno di sinistra ma poi andremmo sul metafisico.
Certo se Matteo “Ruspa” Renzi riceve il placet dagli organi del palazzo da rottamare (d'Alema in testa) ed addirittura ristruttura questa scultura dadaista nota come Silvio Berlusconi, mi viene da dire Italia: stai serena.
Insomma mi sembra prudente dire che i meccanismi di selezione e promozione della classe dirigente italiana non siano migliorati anche visto l'ultimo show di ministri, viceministri e sottosegretari.
Forse l'unica vera differenza e' che Berlusconi ha governato tra destra e sinistra italiana favorendo la destra.  Renzi contribuira' a governare tra il sopra e ed il sotto del mondo per difendere gli interessi dei poteri forti dentro e fuori la nostra nazione.

Saturday 15 March 2014

La favola di Renzi Hood e lo Sceriffo di Arcore

Renzi Hood: il ladro che dava ai milleuristi senza rubare ai pensionati. E già, non poteva perché aveva un patto, un patto di sangue niente poco di meno che con egli: lo Sceriffo di Arcore. 
L'aberrazione della fiaba si palesa attraverso i "non lo so, è una decisione politica" di chi viene interrogato sulle coperture per i 10 miliardi a 10 milioni di milleuristi a partire da maggio. E si capisce guardando al loro dominio elettorale ed a quello dei pensionati detentori di un privilegio (non un diritto) acquisito. E già, perché anche la salute era un diritto ma è diventato un privilegio se vivi nella regione sbagliata e non hai i soldi per pagarti le cure migliori
Come da post precedente (http://tinyurl.com/nnxn8ey), gli 80€ al mese sono un obolo al popolo di sinistra che era passato ad M5S alle politiche 2013. Un obolo da corrispondere pochi giorni dopo che questi abbiano fedelmente votato PD alle europee 2014 per evitare la catastrofe di un plebiscito a 5 stelle.
Ed i pensionati? Beh, quelli sono tradizionalmente elettori PDL/FI e sono i più duri da strappare all'avversario.  Dunque per Renzi Hood sarebbe il bacino perfetto da cui attingere se non fosse per quel patto scellerato con lo Sceriffo di Arcore senza il quale non andrebbe da nessuna parte e resterebbe solo un ladruncolo tira frecce.
E Lady Marion? Lady Marion e' l'Italia, falsamente catturata dallo Sceriffo e falsamente liberata dal nostro eroe incappucciato. Lady Marion resta vittima di questo triangolo orgiastico da cui non riesce a liberarsi perché nonostante la sua abbacinante bellezza, ha questa stupida paura...di restare sola.

Friday 14 March 2014

Asta: voti italiani ad 80€ al pezzo

Legge elettorale: la corsa al 37%. Mi sembra geniale, soprattutto se si va a recuperare il voto di dipendenti pubblici e privati sotto i 1500 al mese.  Si sa che in bella parte ci si trova la pietanza del popolo di Sel e PD che hanno schiaffeggiato la sinistra votando M5S, conditi con un po' di civatiani e cuperliani: il sugo del rancore per i risultati delle primarie PD.
Nel contesto, si dà gratis un premio di maggioranza del 16% (37+16=53) ovvero la rappresentanza di quasi 10 milioni di cittadini.  Ma non è' finita perché all'altra sponda, un partito che prendesse il 4.51%  in coalizione andrebbe in parlamento mentre uno da solo al 7.99% no...altri 5 milioni di cittadini italiani non rappresentati. Non mi prolungo sugli altri due sbarramenti salva lega e salva forza sud...già il fatto che si siano discussi, basterebbe a rendere un'idea del grado di inciucio implicito nella formulazione di questo capolavoro.
Il risultato: chi arriva secondo prende qualcosa e chi arriva terzo prende quasi niente ed il motivo per il quale la legge elettorale è stata disegnata così, è proprio per assicurarsi di eliminare i terzi (leggi M5S) che stanno costringendo tutti i partiti politici a cedere terreno su argomenti ed interventi che ora magicamente avvengono, apparentemente tramite le larghe intese e premier non eletti di energia variabile.  In realtà votati ad eliminare l'avversario mortale a cinque stelle: se non lo fanno ora, il rischio diventa grande soprattutto con le elezioni europee alle porte dove la gente si sente di rischiare meno a dare consenso ad una forza dalle capacità governative ancora dubbie per molti.
Le europee di maggio, una manciata di giorni prima dell'arrivo degli 80 euro di pagamento per il grazioso voto PD, saranno un segnale importante ed una crescita M5S sarebbe catastrofica. 
Ora o mai più, bisogna dare il minimo indispensabile per tenerci chiusi nelle logiche dei grandi poteri.

Monday 3 March 2014

Economia italiana: vizio o virtu'?

Dunque, la situazione e' questa. L'italia e' un paese che non va a causa di due vizi:

  1. Non si affronta la questione morale. Mi riferisco al fenomento che sta alla base della corruzione e dell'illegalita' cosi' diffuse nel nostro paese.
  2. L'assenza di una vera economia di mercato con una porzione importante di economia finanziaria ed uno sguardo favorevole alla globalizzazione.

Il primo e' il problema dei problemi rispetto al quale non c'e' riforma elettorale, costituzionale o del lavoro, della giustizia o del fisco che tenga. Rimarremo nella migliore delle ipotesi fermi la dove siamo e cioe' in questo declino neanche tanto lento che lascia imprese fallire e famiglie a dormire in case fredde. Continueremo a tollerare l'egemonia di chi ha stuprato questo paese fino a produrre in termini di danno economico meta' di tutta la corruzione europea. Si tratta delle tre mafie e della nostra tolleranza nei loro confronti nonche' della collusione con la politica fino ai massimi livelli. Parafrasando Falcone, esiste una cultura mafiosa. E' un certo modo di fare italiano, anche quando salti o fai saltare una fila. Anche quando l'amico ti conserva il posto in aula all'universita'.

Voglio pero' soffermarmi sul secondo vizio che adduco nel trovare le colpe della nostra condizione e voglio farlo cercando di mettere sulla carta due possibilita': quella di correggerlo contro quella di farne una virtu'.

Adottare in pieno l'economia di mercato non e' un tema indipendente da quello dell'illegalita'. A ben guardare, l'economia di mercato e' una delle ricette possibili nonche' quella scelta dal mondo occidentale per affrontare la questione morale. La teoria e' che un'economia di mercato vera, non è in grado di sopportare troppa corruzione: nel momento in cui le transazioni economiche sono prevalentemente delle transazioni private in un regime di competizione reale finalizzata al profitto, non è più accettabile favorire soggetti che non non siano i più adatti al compito. Quanto meno non è possibile favorire un qualunque soggetto mettendo a repentaglio la qualità del risultato. Ne consegue che non si possono affidare appalti alla mafia, non si possono favorire amici, parenti o chi conviene magari ai fini del consenso quanto meno non a discapito della qualità di ciò che si cerca di realizzare incluso cio' che si realizza per il bene comune.

È l'etica del profitto. Fin qui sembra piuttosto ragionevole, vi pare? Non male come metodo se non fosse per tre motivi.

Il primo è che per definizione di competizione, non possono vincere tutti e quindi è necessario che una parte di società perda sempre (ed e' sempre la stessa per motivi che qui' tralascio).

In secondo luogo ed in parte per il motivo precedente, chi ha posizioni di privilegio finisce poi per determinare il mercato con operazioni che favorisce la sua parte (e.g.: scandalo del Libor nel Regno Unito e piu' di qualche sospetto nei magheggi recenti sul prezzo dell'oro).

Ma il terzo e piu' importante motivo, è che l'etica del profitto si scontra presto con le esigenze dell'essere umano. E' come se la corporazione diventasse la macchina creata dall'uomo che finisce per dominarlo (e.g.: se non sprecassimo cibo, perderemmo due punti di PIL; se una casa farmaceutica ricevesse approvazione per un farmaco mentre ne ha uno migliore già pronto, sfrutterebbe comunque il primo farmaco finche' non produce il profitto inteso)

E dunque se abbracciare l'etica del profitto e' la soluzione, bisogna riconoscere che essa contiene in se un meccanismo di conservazione del sistema contro l'interesse dell'umanità ed in favore di pochissimi soggetti. È la strada dei governi da Monti in poi e che verrà ulteriormente perseguita da Renzi e che per motivi culturali abbiamo sempre tenuto lontana a dispetto delle promesse di "rivoluzione liberale" dei precedenti vent'anni, assolutamente non condonabili come un periodo migliore.

E trasformarlo in virtù? L'Italia è un paese con un risparmio privato pari a 5 volte il debito pubblico proprio perché non abbiamo abbracciato una vera economia di mercato e siamo rimasti cauti sull'uso della finanza speculativa in confronto ad economie cosiddette "più avanzate". Stiamo pagando il prezzo di questa insubordinazione ai dettami del sistema economico ma che contiene in se la qualcosa di virtuoso se si accetta che il sistema economico vigente e' uno che crea grandi disugaglianze e che sacrifica la dignita' umana davanti alla possibilita' del profitto.

Cioe' usare l'etica del profitto per controllare l'illegalita' e' come dire ad un bambino: ti compro un giocattolo solo se studi. Come se studiare non fosse doveroso e meritevole d'impegno. Come se operare nell'ambito della legalita' avesse bisogno di un ritorno economico per diventare un dovere.

E' possibile invece avere il coraggio di prendere in mano il nostro destino ed avere la "smisurata ambizione", per usare una frase di moda, di dimostrare al mondo come si può concepire un economia più sostenibile ed in favore della crescita dell'uomo e non del PIL per come e' definito?

La verita' e' che dobbiamo liberarci da vincoli impossibili ed attuare le riforme di cui l'Italia ha bisogno per poterci investire, ed investire innanzitutto capitali italiani, che ce ne sono. Capitali per cambiare l'architettura industriale del paese, per creare un alternativa all'industria pesante in un paese che non può più pensare di fare economia con l'acciaio ed il cemento e che nonostante i suoi indiscutibili vantaggi storici e geografici fa meno turismo di Inghilterra, Spagna, Francia e Germania. L'uso responsabile di danaro pubblico per le infrastrutture, soprattutto quelle energetiche, delle telecomunicazioni e dei trasporti che abilitino le nuove industrie e ci liberino in parte tangibile dalla dipendenza totale dagli idrocarburi (Ucraina docet?).

È un economia che potrei chiamare di benessere pubblico che deve definire nuovi indici e parametri per misurare la crescita. Un economia che si ricordi che il danaro fu introdotto per liberarci dal baratto e non per renderci schiavi di chi lo elargisce generandolo dal nulla ad un interesse di suo vantaggio.

L'etica del benessere pubblico è forse un'idea vecchia quanto il mondo. L'etica dell'economia di mercato è un valido passaggio da consegnare alla storia oppure la nostra condanna a farci la guerra, ad affamare innocenti che non sono più solo nel terzo mondo perché l'Africa è arrivata da noi sia via Twitter che coi barconi della disperazione. E perché noi diventiamo sempre un po' più Africa via via che le ricchezze ed il privilegio si globalizzano verso chi è sempre stato davanti.

La scelta e' questa e forse dovremmo mandare in Europa gente che racconti questa storia invece di attori, cantanti e politici ormai impresentabili come se il parlamento europeo fosse un cimitero degli elefanti senza proboscide come Mastella, De Mita, Zanicchi, Barbareschi e compagnia bella.

Le prossime elezioni europee sono importantissime, sono un'occasione unica per mettere in quei palazzi dei rappresentanti che siano veramente pronti a sfidare questo sistema con in mano un'alternativa costruttiva. Per dare un messaggio forte alla politica italiana di riformarsi sul serio prima che di noi non resti che la disperazione.  Prima che invece di andare a battere i pugni in Europa, su quel tavolo batteremo delle scodelle vuote in cerca di un tozzo di pane.

Saturday 8 February 2014

Votare o non votare M5S?


Vogliono un po' tutti buttarla nel caos ma la cosa che bisogna spiegare e' cosa significhi votare o non votare M5S. Per molti è stato un voto di protesta ma non deve continuare ad esserlo. Votare M5S significa aver voglia di partecipare, anche solo con le opinioni, ad un processo di cambiamento che ci porti ad una concezione di vita diversa. Questa concezione è una in cui l'economia, come da definizione di vocabolario torni ad essere "l'organizzazione di risorse finite per soddisfare al meglio i bisogni individuali e collettivi". È un'idea di vita dove sia consentito a tutti il consumo necessario e sufficiente per una vita dignitosa che consenta lo sviluppo e la crescita dell'essere umano nelle sue potenzialità e dell'umanità nei suoi traguardi sempre più straordinari. Votare M5S significa sottostare a questa idea dove il consumo individuale può anche crescere a proprio piacimento ma solo fino al punto in cui non comincia a deprivare l'umanità  delle prerogative di cui sopra.Votare per chiunque altro, significa (ma non lo sanno neppure loro) sottoscrivere al modello di vita attuale in cui ad ognuno sia consentito consumare quanto può e vuole ai fini dell'aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL) del pianeta. In tale sistema, l'accrescimento dell'individuo e dell'umanità è previsto come conseguenza di questa crescita.La scelta, molto serenamente, è questa. Per cosa voteremo? Perché l'espressione dei talenti dei nostri figli siano al centro dell'economia o perché tale espressione ne sia un virtuoso prodotto collaterale? A noi la scelta, non la protesta. 

Monday 3 February 2014

Lettera aperta a Matteo Renzi


Caro Matteo,

La mia lettera aperta e' un modo di esprimere una possibile interpretazione dello scenario politico, economico e sociale del nostro amato Paese. E' forse anche un rilascio di informazioni competitive per chi come me, sostenitore del movimento 5 stelle, dovrebbe invece lasciare chiunque altro a macerare nelle convinzioni e nei modi operativi che sanciranno la vostra marginalizzazione, forse non alle prossime elezioni e forse non per una decade...ma forse anche si.

Sai, la mentalita' del pentastellato (parlamentare o cittadino non fa differenza) non ha diritti d'autore, invitiamo tutti a copiare. Chi riesce a fare meglio, ha diritto a portare avanti il modo nuovo di concepire una comunita' che scaturisce non dalle nostre posizioni, ma dal nostro approccio (ancora limitato) di coinvolgimento dei sentimenti di chi in questo Paese si sbatte ogni giorno per essere degno ed orgoglioso di farne parte. Un modo nuovo di concepire una comunita', esattamente quello che manca completamente alle tue idee, alle tue politiche ed alle tue proposte. Almeno a me non traspare granche' a parte l'idea piu' volte espressa (ed abbastanza vecchia) di essere il Tony Blair d'Italia. Io ti faccio notare che Tony Blair e' stato eletto nel 97, quasi vent'anni fa, (era ancora viva la principessa Diana) quando la competizione globale era agli albori, internet era appena giunto sulle scrivanie di pochi appassionati di informatica e negli studi dei professori universitari. Oggi e' un'altra storia e l'unica cosa di Blair che puoi realizzare e' il suo stile di leadership, anche quello ormai stantio ma sicuramente con qualche attrattiva per quella parte d'Italia che e' come ben noto legata all'idea del leader forte, il salvatore della patria. Diciamo che si tratta di un bacino elettorale a lunga conservazione che esiste da diversi decenni e la cui data di scadenza si avvicina sia per caratteristiche demografiche che per collocazione sociale.

Vedi, a me elettore pentastellato, per niente espressione di un voto di protesta, diventa tutto chiaro quando vedo che in realta' tu vuoi giocare una partita che abbiamo gia' perso. Visto che ti piacciono le analogie calcistiche, te ne faccio una: la competizione globale non e' come il campionato di serie A che ogni anno riparte con tutte le squadre a zero punti. La competizione globale e' un campionato finito in cui chi ha preso le prime 3 o 4 posizioni della classifica gode continuamente di Scudetto, accesso alla Champions ed Europa league. Ovviamente questo e' parte di una competizione ben piu' ampia che (recente statistica di Oxfam) lascia ad 85 persone (si, ho detto 85) la stessa ricchezza delle 3.5 miliardi di persone (meta' pianeta) piu' povere della terra. A te questo gioco alla competizione piace e la collaborazione va bene solo con quelli come Berlusconi se ci consente come paese di combattere in questa finta gara dove i vincitori sono sempre gli stessi e lo sono in virtu' dei miliardi di persone che trasportano il vostro peso pensando veramente di avere un'opportunita'.

Matteo tu credi nella finanza a cui hai affidato anche i soldi del comune di Firenze, tu vuoi giocartela in questo sistema. Un sistema che ci ha impoveriti e nel quale vuoi farci tornare ad essere arricchiti (o impoverenti) tornando in maniera soft a derubare tirannicamente altri paesi delle loro ricchezze...non che abbiamo mai smesso. Certo, come i tuoi predecessori, tu non andrai a prendere il petrolio dagli stati africani o arabi se non sotto l'egida delle nazioni unite e dietro la guida di paesi piu' forti. Ma ti gongoli nell'idea che se rilanciamo il consumo l'economia crescera' e' potremo competere per tornare nel club dei forti. Matteo, apri bene le orecchie, cio' che consumiamo non sono prodotti ma vite umane infinitamente degne come la tua e la mia. Quelle dei minatori sottopagati che estraggono i materiali per i nostri smart-phone, quella dei bambini uccisi dai raid aerei per prendersi energia sotto forma di petrolio. Quella dei taiwanesi o dei polacchi che saranno sempre disposti a farsi pagare meno del piu' povero degli operai italiani. Ed un po' alla volta, state raggiungendo noi, gli italiani. Perche' tu credi nell'importanza di attrarre investimenti esteri fatti con soldi presi a prestito dai mercati finanziari per comprare le nostre aziende se non i nostri gioelli naturali ed artistici. Perche' non capisci che essere aperti al mondo e' una cosa diversa che essere aperti alla finanza globale che non e' chiaramente un incentivo per l'unita' dei popoli. Questo e' stato il trucco: confonderci le idee tra un mondo globale di uomini e donne che vivono in pace in una comunita' interconnessa con quella dell'unita' globale e senza confini del danaro e del profitto (che per motivi dinamici confluisce sempre nelle mani di pochi). Tu questo non l'hai capito o piu' probabilmente non ci vedi niente di male.

Vedi Matteo, nei suoi enormi limiti la tua ascesa al potere del PD ha degli aspetti positivi come ad esempio la messa in secondo piano di una classe dirigente ormai stantia e non in grado di interpretare un paese nel 21 secolo. Tu invece puoi interpretarlo, in maniera sbagliata a mio avviso ma con una mentalita' piu' moderna. Non vorrei pero' che pensassi di aver fatto tutto da solo perche' sto per rivelarti chi ha consentito che tu diventassi segretario del PD. Tieniti forte che sto per rivelartelo: e' il movimento 5 stelle.

Se non fosse chiaro ti spiego: senza movimento 5 stelle, Bersani avrebbe vinto le elezioni e tu saresti stato dimenticato come il rottamatore fallito. Gia', perche' i rottamatori dei tuoi gerarchi, siamo noi elettori pentastellati che hanno reso impossibile al tuo partito fare delle primarie in cui si presentassero Fassina o qualcuno del vecchio gruppo dirigente. Magari avresti vinto lo stesso ma non col plebiscito che ti hanno consentito Cuperlo ed il da te marginalizzato Civati che era l'unico che si potesse guardare. Non con quel plebiscito che ora ti consente di fare il capetto all'italiana con tanto di cheerleaders e pon pon girls, imitazione soft del nostro caro ex-premier Berlusconi. E' quel plebiscito reso possibile dagli elettori pentastellati che hanno aperto gli occhi agli italiani e senza dei quali la necessita' di ricambio generazionale nel PD sarebbe stata posposta finquando tu saresti diventato sufficientemente vecchio da essere accettabile.

Il movimento 5 stelle, con i limiti inevitabili di un gruppo di cittadini che si sono sentiti costretti ad entrare nelle istituzioni, promuove una visione diversa. Capisce come entita' collettiva (non sono idee di Grillo e Casaleggio da soli) che per non giocarci il nostro futuro dobbiamo ripensare l'energia comprendendo che un barile risparmiato vale tanto quanto uno usato. Che il prossimo boom dell'edilizia deve andare ove possibile in direzione della conversione energetica a basso consumo e non nella costruzione di palazzine. Che tra solare, eolico e tidale (o mareomotrice), l'Italia puo' raggiungere una copertura significativa del proprio fabbisogno energetico (in UK dove consumano molto piu' di noi, hanno raggiunto il 10% in una decade e raggiungeranno il 20% entro il 2020...non che io voglia che l'Italia diventi come UK). Che attraverso il riciclaggio dei materiali e la raccolta differenziata totale, possiamo risolvere il problema dei rifiuti. Che possiamo immaginare una vita dove ci sia piu' tempo da dedicare alle persone che amiamo, alle comunita' di cui facciamo parte, alla coltivazione dei nostri talenti naturali e zero tempo per preoccuparci di pagare l'affitto e le bollette. Zero tempo per dover scegliere studi e carriera che ci consentano di trovare un lavoro redditizio o prestigioso secondo aspettative a noi esterne ed anche se non dovesse allinearsi con le nostre vere pulsioni, ambizioni e talenti (invece di orientarci alla vera realizzazione del nostro enorme potenziale umano). Zero tempo per dover capire quale sia il modo migliore di investire questo numero fittizio che si chiama danaro e che fu introdotto per liberarci dal baratto, non per distruggere vite umane ed intere nazioni.

Vedi Matteo, la competizione e' un meccanismo irrinunciabile per migliorarsi ma che non ha bisogno di diventare uno strumento per schiacciare gli altri. Nell'evoluzione, la collaborazione e' un meccanismo altrettanto importante purche' non la si confonda con l'inciucio. E visto che il mondo e' globale, non basta guardare al benessere del tuo gruppetto o dell'Italia ma a quello di un pianeta il quale se non lo facciamo noi, sara' lui a mandare a quel paese (per non usare il termine piu' appropriato) quelli come te che senza scrupoli sono pronti a portarsi indietro tutto il resto. Mentre il mondo si appresta ad uscire l'era del petrolio, possiamo tutti dare un contributo a decidere come sara' la nostra vita senza dover essere avanti o dietro a qualcun'altro se non per l'impegno di affinare i nostri talenti. Il tuo limite e' che vuoi seguire il vetusto esempio delle economie che hanno gia vinto nell'era del petrolio, che vuoi dimostrare a qualcuno che puoi vincere una gara alla quale non partecipera' nessuno. E non capisci che gli altri (fuori dall'euro) si stanno gia' muovendo altrove. E quindi uscimmo a riveder le (5) stelle...