Tuesday 23 June 2009

Quelli che votano a destra, mica sono matti?

mi rivolgo a coloro che votano per Berlusconi e che a ragione rivendicano un confronto serio piuttosto che il solito panegirico. Ma il confronto e' banale. Berlusconi ha rappresentato l'ancora di salvataggio dei vecchi potenti di sempre E' "sceso in campo" per salvarli tutti, incluso se stesso....legittima difesa? Forse, ma ha impedito che un processo di rinnovamento che ci metterebbe in condizioni migliori prendesse corso. Ha anche trovato un mondo politico che l'ha indurito ed ha dunque imparato ad indossare spesso una camicia nera ed a punzacchiare le deboli paure degli italiani. Vero fu che la magistratura ed il parlamento non seppero di fronte all'endemicita' di tangentopoli trovare una soluzione che ricambiasse la classe politica esistente senza umiliarla. Il desiderio di vendetta non ha mai portato storicamente a niente di buono ed e' una lezione che abbiamo ignorato.
Il confronto vero dovrebbe esserci sui temi di fondo ma non accadra' mai finche' la nostra liberta' dipendera' dalle buone intenzioni di un uomo che detiene potere in ogni campo, in particolare nell'informazione. Quando la stagione di Berlusconi finira', possiamo aspettarci un confronto forse diverso e, si spera, l'emergenza di nuove forze piu' vicine ai problemi reali e lontane dalle logiche antiche.
Diciamoci la verita', il tutto fa comodo anche alla sinistra e saranno problemi anche per loro. A sinistra pero' c'e' un pizzico di decoro in piu', qualcuno la chiamerebbe ipocrisia.
Comunque sia sappiamo perche' si vota a destra ed e' lo stesso motivo per cui si vota a sinistra: salvaguardare egoisticamente una realta' scarsa nella quale il 34% degli italiani si trova bene ma in cui il 26% preferirebbe con lo stesso egoismo di salaguardarsi altrimenti.Intanto c'e' un 40% del paese che o subisce o vorrebbe realmente un'Italia diversa ma che per natura e' spezzettato tra voti di disturbo (Lega/Di Pietro) ed astensionismo, perche' nessuno li rappresenta sul serio.

Thursday 11 June 2009

Almeno, ai tempi di Arbore e Frassica, la vita era tutto un quiz

12 giugno 2009 - Italians, Corriere della Sera Online

Il mondo democratico svolta a destra perche’ nelle democrazie c’e’ piu’ gente preoccupata di mantenere cio’ che ha di quanta vorrebbe avere di piu’. Se cosi’ fosse per diffusione del benessere, sarebbe un bene ma purtroppo in Italia e’ cosi’ per mancanza di ambizione e soprattutto per paura del cambiamento. Purtroppo anche quando desideriamo sulla base delle nostre aspirazioni, votiamo sempre sulla base delle nostre paure. L’attaccamento degli italiani a Berlusconi (di cui il Pdl e’ un apparato pressoche’ simbolico di persone anche intelligenti ridotte all’obbedienza dall’incantesimo arcoriano) o a movimenti protezionisti dell’Italia (del Nord) come la Lega, si spiega solo cosi’. Nel frattempo pero’ cio’ ci frutta un alleanza con la Libia di Geddhafi quasi piu’ forte di quella con gli Stati Uniti di Obama. Abbiamo Topolanek commensale del bagordo sardo e facciamo cucu’ alla Merkel. Abbiamo Mastella al parlamento europeo perche’ non c’era piu’ dove mandarlo. Abbiamo un presidente del consiglio sorpreso a piazzare attrici a raifiction per far cadere il governo Prodi senza scomodare processo Mills, papismo ed abbronzature americane. Abbiamo il NY times che accusa il sistema giustizia in Italia per il caso Knox quando ci sono tre cittadini italiani che non verrebbero neppure processati per crimini simili. E gli adepti delle forze di centro destra si lamentano del fatto che in Italia ci sia troppo pessimismo, probabilmente sedati nella mente dalle tonnellate di natiche, cosce e seni che piombano nelle case degli italiani che i cuor loro volevano solo guardarsi un quiz. Almeno ai tempi di Arbore e Frassica, la vita era tutto un quiz...ed ora? Ora abbiamo la risposta. A me non piace, speriamo non sia quella giusta.

Monday 1 June 2009

E poi si chiedono perche' Opel sceglie Magna

27 maggio 2009 - Italians, Corriere della Sera Online

Caro Beppe e cari Italians,
Ora, sicuramente puo’ essere solo un’illazione ma se voi foste il cancelliere tedesco, a volte accolta col cucu’ ed altre lasciata a se stessa per un’importante telefonata. Se l’azienda coinvolta fosse un simbolo della stessa Italia col presidente del consiglio che passa quasi un minuto a togliersi il cerone abbronzante ad una conferenza. Se quel paese in periodo elettorale fosse guardato con un pizzico di derisione per le faccende ludiche che riguardano il premier e poco consone alla carica istituzionale che ricopre...se a fare da controparte istituzionale in competizione trovate Barak Obama, preferireste dal punto di vista della scelta politica FIAT o MAGNA? Secondo voi, sebbene sia una ingiusta generalizzazione, i tedeschi si sentono piu’ al sicuro in partnership coi nordamericani o con gli italiani di questo momento? Si dira’ che se pure fosse vero sarebbe ancora una volta colpa dei gazzettini della sinistra che proiettano per scopi elettorali un’immagine dell’Italia che non ci fa onore. Poi si tratta di capire se sia accettabile non che l’uomo di 72 anni ma che il capo di governo si dedichi all’organizzazione di festini lasciando suppore che sia lui a selezionare le ragazze sia pure per fini meramente decorativi (come se fosse lusinghiero per le signore). Oppure se sia piu’ accettabile che la stampa rinunci a riportare la verita’ per ragion di stato e per il bene dell’immagine internazionale del nostro paese: mi sa di lodo Alfano. Non c’e’ niente di illecito, credo, tanto le leggi le fanno loro. Berlusconi e’ l’espressione di un Italia che in molti vogliono perche’ ne glorificano proprio la sfacciataggine ed il complesso di superiorita’. Altri italiani, meno ma non pochi, sono nauseati da tutto cio’ ma non sono in grado di esprimere un’alternativa politicamente credibile per spostare certi voti dal centro verso sinistra. L’immagine che ne risulta all’estero mi sembra ragionevolmente accurata con tutto cio’ che comporta anche dal punto di vista economico. Il mondo globale che una volta non esisteva adesso ha il diritto di osservarci e trarre conclusioni, anche pesanti.
Saluti da Londra,
Giuseppe Conte