Thursday 7 April 2011

Il danaro e l'energia

E' proprio vero che il tempo e' in grado di sanare le ferite piu' profonde. Quando quasi 25 anni fa, nel 26 aprile 1986 la centrale di Chernobyl esplose dando luogo forse al piu' grande disastro causato dall'uomo, il mondo inorridi' e rispose. L'Europa fu attraversata da una nube radioattiva e l'Italia disse no compatta.
Nonostante la scarsita' di risorse energetiche e sapendo di dover dipendere dall'energia (anche nucleare) altrui, decidemmo dire no. Decidemmo di privilegiare la salute rispetto al benessere (e che benessere sarebbe senza salute?). Persino i politici non si sforzarono di difendere una posizione piu' pratica e razionale (?). Oggi per molti, nonostante il disastro di Fukushima, questa scelta di dire no sembra un po' estrema. Non fidatevi del silenzio recente sul tema, presto ci sentiremo dire che il nucleare e' piu' sicuro e se vogliamo essere realisti, va la tesi, e' l'unico modo di produrci l'energia (anche se il materiale fissile dobbiamo pur sempre pagarlo caro).
Il Giappone e' lontano ed il fatto che il nostro sia un paese ad alto rischio sismico sembrera’ un dettaglio.
Forse vale la pena considerare chel'energia e' il vero danaro. E' quello che fisicamente "spendiamo" per fare le cose che piu' ci aggradano. Va da se che piu' se ne ha e piu' se ne spende e piu' se ne vuole.
A guardare i grandi numeri, una relativamente piccola percentuale di tragedie umane (traduco: piu’ malati di cancro e bambini malformati) appare accettabile (a meno che accada proprio ai tuoi figli) nel nome della crescita economica e del progresso. Il progresso targato anni 50, della tecnologia dello scorso millennio dalla quale non riusciamo a staccarci.
La corsa a piu' energia e' dunque un po' come la corsa al danaro. Il concetto di leverage pero' (tanto glorioso nel settore finanziario) ovvero della possibilita' di utilizzare piccoli capitali per controllare capitali di dimensione multipla, sembra non trovare un corrispettivo nel parallelismo con l'energia.
Il problema e' che mentre il danaro lo stampano le banche a loro discrezione, l'energia (dice il principio di conservazione dell’energia) non consente trucchi di questo genere. Risulta pertanto evidente quanto l’economia finanziaria sia scollata dalla realta’.
Gli unici principi che si possono applicare sia all’energia che al danaro sono quelli della parsimonia, del consumo intelligente e dello sviluppo delle fonti sostenibili. La notizia buona e' che siamo una nazione brava a risparmiare (cosi' ci dicono), piena di estro e talento e ricca di fonti rinnovabili. La cattiva notizia e' che il governo ci chiede implicitamente di spendere privatamente per rilanciare l'economia, taglia l'educazione (meno attenzione al talento del futuro) e favorisce il nucleare rispetto al solare.
Peggio ancora, rispetto a queste scelte epocali, si consuma nella diatriba teatrale della nostra politica nazionale. Maggioranza impegnata a servire il capo, opposizione impegnata a ostruire. . Nessuno ci dice dove andarci a cercare il futuro senza che all’improvviso qualcuno cambi le regole del gioco a meta’ partita.

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