Tuesday 26 May 2009

Bipartitismo

In questi giorni di campagna elettorale ho rivisto spuntare il tema del bipartitismo come perdita dell’impronta democratica del paese. Provo a discuterne perche’ mi pare una faccenda un po’ confusa. Da una parte, a mio parere, il bipartitismo e’ una grossa conquista di chiarezza e semplificazione che rende piu’ difficile certi trasformismi dei quali tanto ci siamo lamentati in passato: coalizioni che all’ultimo momento si mettono in accordo su come governarci alla men peggio. Bipartitismo significa responsabilita’ di un governo o di un orientamento contro l’altro rispetto a certe faccende di fondo. Anche se troppo lentamente penso che cio’ stia emergendo pure nella politica italiana dove pero’ di fatto la creazione di due netti schieramente e’ troppo recente. Il problema risiede nel fatto che ora come ai tempi della DC la collusione e la compiacenza delle parti politiche opposte e’ troppo forte e l’operazione legislativa fatta ha reso impossibile per i cittadini scegliere, mi riferisco ai voti di preferenza. L’urlo di protesta degli esclusi dal parlamento come la destra, radicali o rifondazione serve a poco perche’ a poco serviva quando erano in parlamento. Trovo a questo punto piu’ giustificabile la contestazione di Grillo che nel criticare aspramente il sistema non ha alcuna pretesa di entrarci con uno schieramento nel parlamento nazionale. Il problema e’ che i due schieramenti sono solo di importanza nominale sebbene diano un’opportunita’ di alternanza. In tutto cio’ Silvio Berlusconi, incarnando il modello di successo italiano e sopendo mediaticamente tante paure e preoccupazioni degli italiani che lo votano, occupa uno spazio immenso. Bravo, e poveri noi.

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