Wednesday 25 February 2009

Sardegna e PD

Niente da fare: nonostante tutto Berlusconi stravince in Sardegna…lo stesso giorno in cui Mills viene condannato in primo grado per essere stato corrotto. Sara’ che non e’ un caso che i magistrati si sono assicurati di farlo sapere al mondo il giorno dei risultati in Sardegna? Possibile. Sicuramente il nostro B ha galoppato il normale bisogno di alternanza dopo il mandato Soru ma una vittoria cosi’ significa la convinzione da parte di un popolo di voler lui e non l’altro. La volonta’ di voler realizzare una “sinergia” tra governo centrale e regionale che con Soru al comando sarebbe stata piu’ difficile. Intrallazzo? Forse. Ed ora? Attraverso il suo insuccesso il partito democratico deve domandarsi che cosa hanno raggiunto in questi mesi dall’inizio della campagna elettorale. Ci sono tre aghi della bilancia e due opzioni. Gli aghi sono UDC, PRC e schede invalide. Di questi c’e’ una parte statica e fidelizzata (il PRC) mentre il resto e’ una parte centrista del paese che cerca un’alternativa un po’ indipendente o davvero non sa cosa fare. Opzione tattica: puntare al PRC. Opzione strategica: continuare sulla strada iniziata da Veltroni e pazientemente costruire un partito moderato che sappia convincere quella parte dell’elettorato che e’ in fase transiente. Riprendersi di colpo il 5% del PRC fara’ gola ma ora hanno 4 anni e mezzo per fare qualcosa in piu’…speriamo bene e speriamo che il centrosinistra si ricongiunga a quella parte dell’elettorato che vuole riprendersi la vita politica del paese e che al momento non puo’ sperarlo da nessuno.

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