Cara Debora,
Scusa se ti do del tu
ma ad occhio siamo della stessa generazione e poi fa molto new
political class. Ti scrivo perche' sei de facto il numero 2 del PD e
perche' sei una donna, ancora una volta seconda ad un uomo ma magari
e' solo questione di tempo. Sei una donna che e' la dov'e' non come
fenomeno del nuovo "paracadutismo politico rosa" ma perche' ti sei
presa i voti con le tue qualita' di trasparenza, concretezza e leadership.
Personalmente non capisco perche' le donne debbano farsi tratttare
cosi' paternalisticamente dagli uomini ed accettare di essere scelte
per discriminazione positiva, ma ci ritorniamo piu' avanti.
Dicevo che ti scrivo
fondamentalmente perche' ero un tuo fan anche quando avevo
smesso di essere un fan di Matteo Renzi. Per lui, mi era bastato vederlo alla
Leopolda con a fianco Davide Serra (fondo Algebris) ai tempi delle
primarie contro Bersani per capire dove il nostro Primo Ministro
volesse andare a parare una volta autoparacadutatosi a palazzo Chigi.
Pero' adesso non capisco come tu, da donna e donna di sinistra possa
accettare le seguenti quattro cose:
- Che, come se non bastasse la confermata logica delle nomine, si supporti una
legge elettorale antidemocratica ed incostituzionale in nome della governabilita'. Si possono fare leggi che
l'assicurino, senza dare il 52% potenzialmente al 20% di voti. Per
esempio? Assenza di coalizioni al primo turno, secondo turno tra
i primi due cosi' che qualcuno il 51% deve prenderlo davvero.
- Che si possa concepire questa
diluizione del Senato che diventa un organo che ritiene ancora
troppa importanza per non essere eletto. Il Senato va abolito tout
court.
Che la possibilita' di questa svolta antidemocratica sia gravemente
barattata in cambio di una pena clemente per Silvio Berlusconi. Scusa, ma
stento a credere che costinci stia dando tutto questo appoggio a
Renzi e perdendo tutti questi voti per il bene dell'Italia.
Che anche una
donna come te sia attaccata a questo concetto di competitivita' come
valore e che sia accettabile questo gioco al ribasso dell'economia
globale architettato dalla finanza e dalla comunita' corporativa
internazionale. Un gioco che ha causato le crisi dal 2008 in poi.
I primi 3 punti sono di
chiarezza cartesiana e non mi soffermo oltre ma su quest'ultimo punto
voglio espandere il mio messaggio.
La competitivita' non e' un valore ma piuttosto uno dei possibili meccanismi di interazione
tra organismi. In particolare e' un meccanismo che entra in gioco in
situazioni di emergenza laddove sia necessario stabilire gerarchie
e/o eliminare elementi inefficienti. Un altro meccanismo di emergenza e' la fuga (vedi emigrazione di talenti). Si tratta di un
meccanismo ancestrale noto come risposta “fight or flight” molto
studiata in neurologia e psicologia. Ci sono fortunatamente altri
meccanismi di interazione come la co-operazione, l'adattamento, la
solidarieta', lo scambio, l'auto-attualizzazione (libera traduzione
di self-actualisation, un termine arcano per l'italiano) che sono
quelli tipici di condizioni normali di una comunita' fuori da
condizioni di emergenza e che lasciano spazio all'espressione
dell'individuo ed all'affermazione delle caratteristiche di una
comunita'.
Dunque non voglio dire
che la competitivita' (come la fuga) non abbiano un loro luogo ma che
questa necessita' di farne imprescindibile regola quotidiana, equivale all'accettazione che l'essere umano debba vivere tutta la sua vita come
un emergenza. In altri termini, la competitivita' e' la forma
moderna di guerra dove l'eliminazione delle inefficienze (ovvero i
morti) non si fa coi carrarmati ma lasciando per esempio che esseri
umani, anche bambini, siano sfruttati per la produzione ininterrotta ed in nome della varieta' (e non liberta') di scelta (peraltro solo nostra)
con effetti indicibili sulla salute e le aspettative di vita. Che le
loro risorse gli siano sottratte fino ad affamarli ed assetarli, come
abbiamo fatto col petrolio di Sud america, Africa e Medio Oriente (a
parte che quest'ultimi li abbiamo anche bombardati attivamente dilaniando i corpicini indifesi di bambini di pochi mesi). Per esempio
lasciando che imprenditori e persone vessate dalla propria condizione
economica si ammazzino per disperazione e senso di vergogna.
Questa corsa che state
facendo e' l'ennesimo assist ad un sistema che stava per perdere
controllo sul pianeta da Lehman Brothers in poi e che la politica ha
deciso di salvare e rafforzare, di affermare come regola valida per
la vita del pianeta. L'unica spiegazione e' che non c'e' alcuna soluzione di continuita' tra quei poteri e la politica.
Cara Debora, guarda
che il mondo anglossassone sta andando oltre. Fanno delle cose che
io osservo da tempo ma che in Italia avremmo veramente difficolta' a
capire e che si muovono sui binari della realizzazione del talento
umano prima di tutto. Ora non so se saranno fermati da qualche forza conservatrice come la vostra ma mentre noi cerchiamo gli investimenti esteri
per il ritorno dei fabbriconi, si stima che meta' della forza lavoro
americana entro dieci anni sara' composta da “independent agents”
ovvero da singoli individui con la loro attivita' impegnati nella realizzazione di cio' che li appassiona...e pensare che col
popolo delle partite iva noi c'eravamo quasi gia'. Le grandi
compagnie americane hanno difficolta' a trattenere i dipendenti che
non ci stanno a lavorare per uno stipendio perche' vogliono lavorare
per uno scopo (se non hai ancora un libro per quest'estate, ti
consiglio “Drive” di Daniel Pink).
E perche' non lo dite
agli italiani che tutta questa paura di dover comprare energia ad
alto prezzo e' un po' una bufala e che comunque dobbiamo aggiustarci? Segnalo da
fonti autorevoli che la richiesta energetica italiana e' in
netto calo e potremmo tranquillamente chiudere un paio di centrali
termoelettriche e nessuno se ne accorgerebbe (tranne l'ENEL che voi difendete per le logiche di cui sopra). E che ne potremmo
chiudere ancora di piu' se decidessimo di investire nell'edilizia
della conversione energetica invece che fare ancora gli
“scemi diguerra” con l'acquisto degli F35.
In realta' L'Itala e l'Europa hanno
una grande opportunita' che e' quella di evitarla questa valle di
lacrime che tanto gli anni 90 e 2000 gia' lo sono stati per noi grazie a
Berlusconi. L'opportunita' e' quella di fare un salto quantico guardando ad un modello diverso
di vita che nel giro di 10 anni sara' gia' quello di riferimento di
una parte del mondo che ci affanniamo ad inseguire. Ed inseguire per
definizione risulta nella condanna di restare indietro. Lo facciamo oggi in
Italia cercando di essere Tony Blair 20 anni dopo. Il mondo ha
bisogno che l'Europa smetta di inseguire e si metta alla pari con la
realta' angloamericana e questo, credimi, non si raggiunge con questo
gioco al ribasso della governabilita' e competitivita' a tutti i
costi.
Cara Debora, io potrei
andare avanti e cercare ragionevolmente di spiegarti che
il lavoro non e' la ricetta ma la pietanza delle politiche economiche. Ma sei
troppo intelligente e preparata per non saperlo gia'. Che l'economia
e' per definizione l'uso parsimonioso delle risorse, non
l'ipercrescita globale. Lo sai gia', ce l'hai dentro quel cromosoma
X in piu' che ti rende donna. Lo sai intuitivamente piu' di un uomo
questo fatto che la compassione e l'empatia tra esseri umani ha un
posto almeno tanto importante quanto la competitivita' e la fuga
nella cornucopia di possibilita' che abbiamo di confrontarci gli uni
con gli altri.
Donne, aiutateci.
Cara Debora, che le
donne abbiano le stesse opportunuta' degli uomini e' che siano anche
il 50% della classe dirigente, non e' solo giusto ma necessario prima
che la mentalita' maschile finisca di schiacciare questo pianeta. Ma
dovete restare donne. Perche' se questa parita' significa che le
donne devono pensare come gli uomini per raggiungerla, mi dispiace
ma avete completamente perso la bussola e non fate ne' un servizio
alla vostra femminilita' e neppure alla vostra comunita'. Fallite de
facto nella vostra missione di essere donne su questo pianeta.
Mi infastidisce vedere
Colaninno o Renzi che ignorano con finta sordita' l'importanza di
questi argomenti in nome del mantra “l'Italia ha indubbiamente
bisogno di queste riforme ed andiamo avanti”. Mi lascia
indifferente sentirlo dalla Boschi ma provo un dolore quasi fisico a
sentirlo dire da te.
Perche' io vedo in te questo
reale essere donna senza bisogno di quote rosa, completamente
schiacciato dall'alpha-male Matteo Renzi. E' un occasione persa per
le donne e per l'Italia.
Cosa posso dirti piu',
cara Debora. Dopo averci perso piu' di un ora dalle 6 del mattino,
so che questa lettera manco la leggerai. La leggera' qualcun'altro
per essere piu' o meno d'accordo con le mie forti ma spero pacate
considerazioni. Ma una cosa e' certa: di fronte a questo e dopo
avervi votati per gli ultimi 15 anni, ora non posso che
votare per il Movimento 5 Stelle alle prossime Europee e verosimilmente alle
prossime politiche. Lo faccio convintamente e conscio dei difetti e difficolta' del loro progetto. Ma in fondo persino il fatto che esistiate come rinnovata classe
dirigente del PD,
e' solo grazie a loro. Dico di piu', che seppure avverso ad avere
tessere di partito, mi vedo incoraggiato ad iscrivermi al
movimento per l'opportunita' di partecipare, seppure tra le mille
ambiguita' che cio' ancora pone, ad un dialogo tra cittadini in cerca di
una vita felice. Voi ormai cercate la vita competitiva, cercate la
guerra. Peccato, soprattutto che sia per mano di cosi' tante donne fatte strumento di Matteo Renzi, da Matteo Renzi.
Auguri, anche per
Pasqua,
Giuseppe