Tuesday 25 September 2012

Che tipo di tassato sei?

In Italia ci sono tre tipi di contribuenti:


1. Quelli facili da individuare e da tassare (lavoro dipendente e pensionati)

2. Quelli che sono facili da individuare ma difficili da tassare (libere professioni, caste e corporazioni ben rappresentate in parlamento)

3. Quelli che sono difficili da individuare e pertanto anche da tassare (evasori totali, piccoli che fanno tanto nero per restare competitivi o perche’...chissenefrega)

La strada scelta dall’Europa e’ comprensibilmente una di consolidamento per evoluzione dell’attuale sistema economico che a mio giudizio non puo’ che fallire in 2, 5, 10 o 15 anni (non di piu). Visto che l’hanno scelta, dovrebbero pero' provare ad attuarla bene perche' altrimenti restiamo sul limite dei 2 anni. E tutto sommato un altro giro di capitalismo e’ meglio di tante altre opzioni se proprio non emerge niente di meglio.

Allora, venendo alla classificazione di cui sopra, sarebbe anche giusto che dopo aver ampiamente tassato la categoria 1. perche’ avevamo fretta di raccogliere “i piccioli”, bisognerebbe guardare meglio a 2. e 3.

Diciamo che su 3. c’e’ stata un’azione dimostrativa ma anche un’intenzione seria di combattere l’evasione ed il mercato sommerso affrontando talvolta con un po’ di fermezza la tracotanza di chi se l’e’ svignata troppo a lungo. Si tratta di piccoli aggiustamenti per ora: la gente che gira in Maserati e Ferrari in Italia con reddito zero e’ ancora molta. Ma un po’ alla volta ci si arriva se si e’ un po’ spietati alla equitalia.

Ma il nodo, quello cruciale, e’ quello della categoria 2. che dovremmo risolvere se volessimo aggiungere “equita’ e crescita” come tanti dicono con enfasi e senso di giustezza. Non e’ che l’economia si possa aggiustare in tre mosse perche’ la situazione e’ un po’ piu’ incasinata ma a ben vedere non se ne possono neppure architettare tremila pensando che la giusta sequenza dia luogo alla catena di causa ed effetto che qualche modello economico possa predire. Impensabile.

E’ evidente pero’ che se non smontiamo i privilegi di notai, farmacisti, commercialisti, ingegneri (come me), avvocati...non riusciamo ad aprirla questa competizione. Competizione che sembra debba solo toccare gli operai ed i lavoratori dipendenti di compagnie private ma mai un avvocato che con le tariffe minime non consentira’ mai l’ingresso del giovane abilitato se non per lavorare a stipendio zero. O lo stesso notaio che si prende 3000 euro per costituire una compagnia (in Inghilterra ci voglino meno di 20 euro). Ma secondo voi quando Steve Jobs era in un garage a fare robette, aveva $4000 dollari da buttare nelle braccia di un notaio? Anche i tassisti dovrebbero capitolare ma hanno ragione che prima di loro dovrebbero muoversi gli altri che hanno molto piu’ capitale e comandano nel paese attraverso le corporazioni da sempre. Ah, massoneria, potranno cambiarti nome ma decidi ancora tu. Tu che presiedi e domini banche, consigli d’amministrazione, amministrazioni locali e nazionali. E’ proprio cosi’, come dicono in America “it’s like turkeys voting for Christmas”...”come i tacchini che aspettano entusiasti il giorno di Natale”.  Come potrebbero se sono tradizionalmente divorati in quel santo giorno con un limone nel didietro in tutte le case d’oltreoceano.

Potranno mai farlo?

E allora, in bocca al lupo a tutti....o forse meglio...in cu... al tacchino?

Tuesday 18 September 2012

Favia o Grillo?

Ho seguito con attenzione sul web ed in TV la vicenda del fuori onda del consigliere Favia che si e’ lasciato andare ad uno sfogo sui meccanismi di democrazia interna del M5S.

Direi che e’ interessante come la stampa e la TV si siano divertiti a dipingere una figura sinistra del personaggio Grillo e di Gianroberto Casaleggio per ammaccare un movimento che ha racimolato consensi cosi’ alti. Direi che in verita’ sono solo impreparati per gestirsi a livello nazionale e che non mi sembra niente di grave per un’organizzazione che ha visto quelle dimensioni nel giro di poche settimane durante il voto amministrativo. Soprattutto se si struttura su un esigenza di trasparenza e democrazia che gli altri non hanno dovuto mai imbastire.

E’ possible che su questo passaggio si giochi la possibilita’ per il M5S di prendere il 5% o il 15% dei voti alle prossime elezioni politiche che poi secondo me conta fino a un certo punto. Mentre Grillo si sa che e’ un impulsivo, magari ne emerge un profilo un po’ inquietante di Casaleggio . Favia appare una persona pulita e anche se non sono convinto al 100% che la cosa non sia stata combinata, mi pare che si comporti con grande spirito di sacrificio per la causa del movimento.

Certo e’ che si sono affrettati ad annunciare il lancio della piattaforma per votare il programma e dunque l’episondio ha avuto il suo effetto benefico.

L’unico poi che secondo me puo’ rompere le uova nel paniere del M5S sarebbe Renzi nel caso improbabile che riuscisse a vincere le primarie trascinando in esse molte persone al di fuori del PD. Renzi sarebbe un cambiamento enorme se non ci fosse Grillo e a mio parere da un terzo alla meta’ dell’ipotetico elettore attuale del M5S passerebbe al PD se si presentasse Renzi a Premier. Per fortuna o purtroppo, il PD difende certe corporazioni (i sindacati sempre corporazioni sono) ed anche se lo fanno male, quella parte non vorra’ mai mollare uno strumento del genere nelle mani di un giovanotto toscano qualunque.

Staremo a vedere. Comunque se Grillo fosse un imbroglione e/o Casaleggio un furbacchione con progetti di dominio e se Favia fosse solo in cerca di diventare un leader protagonista vecchio stampo, il progresso di questa iniziativa (che potrebbe essere un esempio nel mondo come i Piraten tedeschi) subirebbe un significativo rallentamento. Mi tranquillizza il fatto pero’ che i tre personaggi di cui sopra sarebbero anche sgamati clamorosamente dalla rete e pure mandati a ca...sa in un battito. Qui’ non si scherza, siamo la rete.

Sunday 16 September 2012

Dov'e' finita la nostra voglia di stupire?

Nel 96-97 all’inizio della mia avventura all’estero, scopriii un blog chiamato “Italians” che era diretto da Gianni Riotta. Il giornalista gentilmente pubblico’ una mia lettera nella quale scrivevo in soldoni che a mio parere il problema italiano si riconducesse alla sistematicita’ attraverso la il quale si selezionava una classe dirigente non adeguata. I meccanismi li conosciamo: clientelismo, familiarismo e raccomandazioni varie.

Mi preoccupava un fatto, e cioe’ che presto le carte dell’Europa unita si sarebbero scoperte mettendo cosi’ in evidenza queste nostre gravi lacune. Era una facile profezia? In fuga all’estero dalla disoccupazione quasi certa, mi sembrava molto evidente ma non pensavo che il tutto sarebbe stato aggravato cosi’ pesantemente dagli anni di berlusconismo durante i quali addirittura il mondo dello spettacolo si e’ fatto classe dirigente con soubrette e conduttori ai vertici delle istituzioni governative. Adesso mi sembra di vedere emergere qualcosa di ancora piu’ problematico: penso che dal “drive-in” in poi ci siamo anche giocati l’impreditoriatlita’ e la voglia di stupire degli italiani.

Mi spiego: se chiudono settori in crisi in un mondo globalizzato, e’ comprensibile. Ma se chiudono i settori in espansione, ecco che qualcosa di piu’ serio e in atto. Manca la volonta’, le energie e la preparazione necessarie per creare nel nostro paese aziende globali al passo coi tempi. Per intenderci, se l’indotto informatico tra Siemens ed IBM chiude in Italia mentre nel mondo queste multinazionali continuano a far valere il loro peso, come mai non si riesce a prendere competenze e capacita’ di una forza lavoro all’avanguardia per creare qualcosa di nuovo? E’ possible che il miglior esempio di design per un cellulare venga dall’America quando eravamo insieme ai francesi l’emblema dello stile nel mondo? Cosa crediamo di ottenere senza convertire l’industria pesante in qualcosa di piu’ necessario? Perche’ il Sulcis non puo’ diventare un polo di biotecnologie?

I capitani coraggiosi apparvero solo per salvare Alitalia, e sappiamo quanto ci abbia perso il nostro Paese per una compagnia di bandiera ancora mediocre e poco competitiva. I capitani coraggiosi pronti a creare la silicon valley del mediterraneo, semplicemente non ci sono perche’ dovrebbero avere 35-45 anni (quelli a cavallo della riforma universitaria) ed il fatto stesso che dobbiamo continuare a rivolgerci ai 70enni come Monti per tenerci a galla, dimostra che in quella piu’ giovane fascia d’eta’ (cui appartengo) c’e’ davvero pochino.

Perche tutto cio'? Perche’ la qualita’ dei nostri laureati si e’ deteriorata a dismisura in un sistema universitario che ha rinunciato al rigore accademico senza in compenso introdurre elementi importanti di avvicinamente al mondo del lavoro che avrebbero dovuto metterci al passo col resto dell’Europa. Perche’ si e’ continuato a prediligere come percorso principale al successo quello della connivenza rispetto a quello della collaborazione. Quello del mors tua vita mea rispetto al cuore sano dello spirito di competitizione con se stessi. Collaborare con gli altri, competere con se stessi. Una ricetta strappata e bruciata dal libro di cucina della nostra societa’.

Va da se che bisogna creare le condizioni e non ci sono: giustizia, fine dei privilegi anticompetitivi, facilita’ di accesso al danaro, burocrazia ridotta, bassi costi di start-up. Su quest’ultimo punto, in Inghilterra il capitale sociale per aprire una srl e’ di una sterlina anche se uno ha piu’ di 35 anni. La regola dei 35 anni in Italia significa non dare niente a nessuno.

E cosa mi auspico? A questo punto me lo chiedo e guardando quello che ho scritto, dovrei auspicarmi che si creino le condizioni per struttura socioeconomica e che nel contempo si comincino a rimpinzare di preparazione ed entusiasmo i giovani che devono tornare ad avere le competenze e la voglia che bisogna ammettere sono molto piu’ abbondanti nei paesi dell’Est europeo. Per non parlare di Cina, India e Brasile.

Tutto questo mi sembra abbastanza improbabile se sono onesto. Realisticamente penso che riusciremo a farci qualcha altro giro di ruota del capitalismo riveduto e corretto. Forse per altri 5, o 10 o forse 20 anni. Non credo di piu’. Resta poi la possibilita’ di inventarci qualcosa di completamente nuovo, chissa’. Nel frattempo, in bocca al lupo.